Chi ci guadagna quando le vigne acquisiscono un valore inestimabile?

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Chi ci guadagna quando le vigne acquisiscono un valore inestimabile? Un vero e proprio campo dei miracoli quello che sta catalizzando l’interesse di tutto il mondo. Ma in questo caso il tesoro non è rappresentato dagli zecchini d’oro, come nel capolavoro di Carlo Collodi. Per di più, il campo in questione non è un luogo fittizio, ma ha una ubicazione ben precisa: Negrar di Valpolicella in provincia di Verona.

Risale infatti a qualche giorno fa il rinvenimento di un prezioso reperto storico, avvenuto sotto un vigneto dell’Amarone nella zona della Valpolicella. Una situazione, forse, più unica che rara, ma che può fornire il destro per affrontare l’oggetto di questo approfondimento. Vale a dire: chi ci guadagna quando le vigne acquisiscono un valore inestimabile?

Proprietà sopra e sotto il suolo

La notizia che è stata ripresa dalla Bbc, la principale emittente britannica, ma anche dall’americana CNN, ha messo al centro dell’attenzione mondiale uno spettacolare mosaico. A dire il vero, archeologi e sovrintendenza erano già al corrente dell’esistenza nella zona di un sito d’interesse storico artistico. Vale a dire: un’area residenziale romana che, tra villa e annessi, dovrebbe aggirarsi attorno ai mille metri quadrati.

Il punto è che se sotto al terreno è sepolto un patrimonio d’inestimabile valore, sopra non c’è un’anonima distesa di terreno incolto. Bensì un’appezzamento di terra, peraltro di proprietà privata, coltivato a vigna. E che vigna! La zona della Valpolicella è infatti rinomata per vini di pregio, tra cui l’Amarone appunto, dal caratteristico sentore di ciliegia.

Proprietà privata e pubblico demanio

Come si intuisce, gli interessi in ballo sono tanti: da una parte quello dei proprietari di continuare a mettere a frutto il proprio terreno, dall’altro l’interesse di rilevanza nazionale a continuare con gli scavi. Cosa dice la legge al riguardo? In prima approssimazione, si può dire, citando testualmente il codice civile che “il tesoro appartiene al proprietario del fondo in cui si trova”. Notizia buona a sapersi, in caso di piccoli ritrovamenti nei fondi di casa nostra, ma la cosa in qusto caso non è così semplice.

Chi ci guadagna quando le vigne acquisiscono un valore inestimabile?

E’ però sempre il codice civile ad affermare che in caso di ritrovamenti di oggetti d’interesse storico, archeologico e artistico, a prevalere sono le leggi speciali. Ciò significa, in buona sostanza, che i beni archeologici rinvenuti nel proprio o altrui terreno, dagli inizi del ‘900, appartengono allo Stato.

Da attrazione enologica a sito d’interesse archeologico. Un bel balzo indietro nella storia che per i proprietari si tradurrà però in un sostanziale svuotamento del diritto di proprietà. Brutalmente si potrebbe dire: Villa Romana batte Amarone della Valpolicella 1 a 0

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