Qualcuno diceva che chi non conosce la storia avrà sempre vita difficile perché probabilmente ripeterà quasi sempre gli errori commessi da altri. Questo senza imparare la lezione. La storia dei mercati è importante perché mette in guardia da quali potrebbero essere eventuali pericoli. Ecco ora cosa potrebbe accadere.
Dopo il forte rialzo di mercoledì sulle parole di Jerome Powell oggi l’attesa è per i dati sull’occupazione. Confermeranno che alle porte ci potrebbe essere un rallentamento dell’economia, e che l’inflazione oramai è in discesa? La Banca centrale americana, e tutte le altre a livello mondiale, agendo sulla leva dei tassi di interesse, e lo hanno fatto con forza, probabilmente hanno sortito l’effetto voluto. Per il momento da metà ottobre, forti di questa probabilità, i mercati azionari internazionali hanno festeggiato con un rialzo superiore in alcuni casi al 20%. Chi avrebbe mai pensato questo su Wall Street? Quando quasi tutti gli addetti ai lavori ed investitori proiettavano per fine anno ribassi ancora più forti? Invece, le probabilità a favore di ulteriori ribassi erano davvero poche.
In contesti similari cosa hanno fatto i mercati azionari?
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Ottobre, insieme a marzo, sono stati i mesi dove si sono formati importanti minimi. Come più volte scritto: quando si forma un minimo a ottobre, la salita continua fino a dicembre e poi marzo.
Inoltre, e questo è un aspetto davvero molto importante, sottolineato da circa 2 anni su queste pagine: nei primi 26 mesi di ogni decennio, con una regolarità superiore all’85% tendono a formarsi i minimi decennali. Questi spesso si sono collocati fra ottobre del secondo anno, e il marzo del terzo anno.
Torniamo al breve termine.
Dopo il forte rialzo di mercoledì era normale che ieri gli oscillatori scaricassero l’ipercomprato di brevissimo, e infatti i listini americani hanno chiuso in leggero ribasso/laterale la seduta di contrattazione:
Dow Jones
34.395,02
Nasdaq C.
11.482,45
S&P 500
4.076,57.
I minimi toccati nel mese di ottobre sono stati:
Dow Jones
28.660,94
Nasdaq C.
10.088,83
S&P 500
3.491,58
La salita è stata davvero forte, ma forse non è ancora finita, anzi ora si potrebbe accelerare ulteriormente.
Chi avrebbe mai pensato questo su Wall Street?
Un forte rialzo che è iniziato proprio quando tutti vedevano nero all’orizzonte! Se la storia si ripeterà, a ottobre è iniziato un bull market pluriennale che porterà entro il primo trimestre del 2023 a nuovi massimi per i mercati americani. E se la storia si ripeterà, il rialzo, fra alti e bassi fisiologici potrebbe continuare fino al 2027. Fra il 2027 e il 2028 è attesa una forte correzione, del pari a quella accaduta fra il 2007 e il 2009.
Come regolarsi ora?
I dati sull’occupazione di oggi potrebbero rappresentare insieme alla decisione della FED della prossima settimana, il driver per tutto il mese.
Le date di setup di dicembre, nelle quali potrebbero formarsi i i minimi/massimi assoluti e relativi scadranno il 13 e 15 e poi il 27.
C’è un pattern che si è quasi sempre ripetuto ed è il seguente: i minimi a dicembre sono stati segnati nei primi 5 giorni di Borsa aperta. Anche i massimi quando la tendenza poi è stata al ribasso. Quindi, attenzione a quello che accadrà entro il 7/8 dicembre.
Su cosa scommettono i nostri oscillatori?
Su un dicembre al rialzo fino al giorno 30, e poi un gennaio ribassista. A gennaio dovrebbe però formarsi il minimo di tutto il prossimo anno.
Quali sono le azioni che potrebbero continuare a essere vincenti? Bancari, media e tecnologici. Amazon, Apple, Google e Microsoft potrebbero fare movimenti davvero interessanti.