Da sempre le azioni Azimut sono tra i migliori di Piazza Affari considerando tutti gli aspetti che caratterizzano un titolo azionario: dal dividendo alla sottovalutazione, dal bilancio alle prospettive di crescita. Riguardo quest’ultimo punto, che impatto potrebbe avere la sinergia tra Azimut e Unicredit?
I termini degli accordi tra uno dei principali istituti bancari e uno dei leader nell’asset management
Indice dei contenuti
Qualche settimana fa è stato annunciato un accordo tra Azimut e Unicredit con i principi fondamentali per la distribuzione in Italia di nuovi prodotti di risparmio gestito.
Questa partnership permetterà inoltre a Unicredit di accrescere la propria offerta (compresa la possibile distribuzione di prodotti bancari ad Azimut), esprimendo contestualmente l’obiettivo di conferire maggiore valore all’attività di gestione di risparmio, a beneficio dei clienti.
In particolare, i clienti di UniCredit potranno beneficiare di un team di investimento globale che, dal 2018 a oggi, ha generato una performance netta al cliente di 8,65%, superiore di 4,40% a quello dell’industria in Italia nello stesso periodo.
In questo modo Unicredit cercherà di avvicinarsi sempre più a Intesa Sanpaolo che nel settore del risparmio gestito può contare su Banca Fideuram. Sul Ftse Mib, quindi, la lotta tra i due colossi bancari si arricchirà di un altro aspetto.
Che impatto potrebbe avere la sinergia tra Azimut e Unicredit? Le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo Azimut (MIL:AZM) ha chiuso la seduta del 2 gennaio a quota 21,19 euro, in rialzo dell’1,24% rispetto alla seduta precedente.
L’ultimo anno è stato molto difficile per Azimut. Dopo essere arrivato a perdere circa il 50% rispetto ai massimi storici, facendo peggio tra l’altro della media del settore di riferimento. Tuttavia, da metà ottobre il titolo ha iniziato un interessante recupero che ha portato a un rialzo di oltre il 50%.
Non deve sorprendere, quindi che la tendenza in corso sia rialzista sia per quel che riguarda l’incrocio delle medie che per lo SwingTrading Indicator.
Al momento, quindi, non si vedono pericoli all’orizzonte e il rialzo potrebbe continuare ancora a lungo. I primi segnali di debolezza potrebbero arrivare da chiusure giornaliere sotto la media di lungo (linea rossa) che attualmente passa in area 20.6%.