Paese che vai, usanza che trovi, dice un vecchio proverbio. In questo caso si tratta di un quartiere, quello di Trastevere, dove la pasta alla zozzona è altrettanto famosa di amatriciana e gricia. Un’usanza culinaria mai abbandonata, un piatto ricco di condimenti come quelli di una volta che dovevano sfamare tante persone in casa.
Gli ingredienti sono un misto della tradizione regionale del Lazio. Lo scopo è quello di ottenere un piatto greve che sia degno della cucina capitolina, all’altezza della pasta cacio e pepe, con tante varianti come la carbonara. E con la pasta alla zozzona l’obiettivo è raggiunto, visto che si può cucinare in vari modi e che gli ingredienti da aggiungere possono essere i più disparati.
Il piatto giusto per ripulire il frigorifero di ciò che è avanzato, senza perdere di vista il giusto equilibrio. Utilizziamo la salsiccia e il guanciale, pomodorini, uova e pecorino romano. E, come sempre, l’olio extravergine d’oliva. Questi gli ingredienti per una ricetta che potrebbe essere più leggera cuocendo o la salsiccia o il guanciale. Ma che potrebbe anche non prevedere l’uovo ed essere composta da salsa di pomodoro invece che pomodorini freschi. La pasta utilizzata? Naturalmente i rigatoni, anche se fusilli e farfalle non sfigurano.
Tradizione e ricchezza di ingredienti
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Per avere un piatto abbondante tagliamo il guanciale a fette e liberiamo la salsiccia del budello, quindi rosoliamo per 15 minuti con un filo d’olio. Il fuoco non dovrebbe essere molto alto. Versiamo quindi i pomodorini e facciamo cuocere per 10 minuti.
In una ciotola prepariamo 2 tuorli e 60 grammi di pecorino romano. Amalgamiamo e otteniamo una crema aiutandoci con un cucchiaio di acqua di cottura. Quando la pasta è al dente appoggiamola nella salsa e aggiungiamo la crema lavorata in precedenza. Terminiamo la cottura della pasta dentro al condimento e aggiungiamo una spolverata di pecorino con cui mantecare a fuoco spento.
Alcuni usano sfumare il soffritto di carne con il vino bianco o rosso, altri utilizzano Parmigiano al posto del pecorino. Dipende dai gusti. Possiamo applicare le variazioni in base alle idee che ci vengono in mente, la ricetta originale è già molto saporita di suo.
In ogni caso è meglio consumare la pasta immediatamente, se decidiamo di conservarla utilizziamo contenitori ermetici. Quando la riscaldiamo gratiniamola al forno, è un ottimo metodo per non doverla impregnare di olio e burro pur di non farle perdere il sapore.
Che godimento questa pasta alla zozzona con la variante verde
I piatti più famosi sono perfetti come sono stati ideati e la maggior parte delle volte stravolgerli significa peggiorare il risultato. Rimanendo nella tradizione romana, però, potremmo pensare al cavolo nero per cucinare una versione della pasta alla zozzona che abbia colori e sapori leggermente diversi.
Cuociamo il cavolo nero per 5 minuti e facciamo tostare le mandorle per lo stesso tempo. Quindi, frulliamo tutto e aggiungiamo il sale. Seguiamo lo stesso procedimento spiegato in precedenza aggiungendo la cipolla rossa al soffritto di salsiccia e guanciale.
Il pesto di cavolo nero va inserito nel momento in cui sbattiamo i tuorli con il Parmigiano. La crema avrà il colore verde tipico del pesto che caratterizzerà il colore e il sapore del piatto. Che godimento questa pasta alla zozzona con cui sorprendere amici e parenti durante le festività. La tradizione culinaria italiana non tradisce mai.