Spesso ironicamente sotto mira della critica per l’essere onnipresente in TV. Sulle reti RAI in particolare, alla conduzione di diversi programmi d’intrattenimento di successo. Dalle numerose edizioni del Festival di Sanremo, a Fantastico, Domenica in e molto altro. Pippo Baudo è l’icona della TV generalista degli anni Settanta e Ottanta, simbolo di un medium ancora ombra dell’impostazione pedagogica di Ettore Bernabei. Una TV per così dire più pulita, nel lessico soprattutto ma anche nella programmazione. Poi il Mondo cambia e i media si adeguano, al punto che i più anziani si chiedono che fine ha fatto Pippo Baudo.
I new media anticipano e galoppano tendenze e stili nuovi non sempre ortodossi. Pippo Baudo intanto cresce in età e comprende che è il caso di farsi da parte o forse lo decidono gli altri. Infatti, pare sia la RAI a licenziarlo nel 2004, momento in cui la storia d’amore con Katia Ricciarelli arriva al capolinea. Difatti, qualche anno dopo giunge il divorzio.
Una vita in ritiro
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Scopritore di talenti, molti devono a lui tutto quel che sono. Da Lorella Cuccarini ed Heather Parisi a Laura Pausini, che venne al Mondo con «La solitudine» per Marco che «non ritorna più». Icona del piccolo schermo, in tanti si chiedono che fine ha fatto Pippo Baudo. Siciliano d’origine, oggi Pippo pare viva a Roma dove a causa (anche) del Covid pare si sia chiuso totalmente, evitando completamente i contatti con l’esterno. La sua vita è però fortemente intaccata da alcune sofferenze. Il divorzio e le rivelazioni di Katia Ricciarelli, che tempo fa in un’intervista racconta della (presunta) richiesta di Pippo di farla abortire. E da lì non sarebbe più riuscita a diventare mamma. Un grande rancore per il soprano. Poi il tumore alla tiroide, che in realtà affronta quando ancora è sulla cresta dell’onda. Una battaglia vinta che, però, segna molto Pippo Baudo.
Che fine ha fatto Pippo Baudo, dalla malattia al divorzio e chi è oggi il vero erede della TV generalista
Altra batosta è l’attacco alla sua villa in Sicilia. Un cumulo di cenere per un attentato di stampo mafioso. Il Pippo nazionale, infatti, si schiera sempre e pubblicamente contro la criminalità organizzata. In particolare, ricorda l’uccisione a Palermo del Giudice Rocco Chinnici, morto nel 1983. Pippo, nonostante il duro colpo che, tramite la sua villa, colpisce anche la sua identità, la sua terra e le sue origini, decide di ricostruire. Non avrà però più il coraggio di mettervi piede, tant’è che la struttura va in vendita. Oggi l’erede artistico di Pippo, si dice, sia Amadeus. Forse per ascolti e capacità di tenere la scena. I due si distinguono molto però dal punto di vista, per così dire, editoriale, ma i fatti avvalorano la tesi. Amadeus regge, la RAI lo tiene stretto e conta su di lui. Pippo lo segue da casa.
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L’era Amadeus nel pieno, certa la conduzione adesso è sfida tra i giovanissimi ma ci sarà Fiorello?