C’è farina e farina. Nel senso che, troppo spesso, quasi superficialmente, guardiamo all’immagine della confezione e prendiamo un pacchetto di farina. Senza pensare a quello che ci sta dietro.
Perché non è solo una questione di quella per il pane o di quella per i dolci. Andrebbe capito cosa si nasconde realmente, dietro i numeri che contraddistinguono le varie farine. C’è un motivo, insomma, se una è etichettata come 00, una come 0 o esiste quella di tipo 1 o di tipo 2.
Che differenza c’è tra le varie farine per sapere quale usare
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E saperlo ci aiuta a scegliere anche quelle che ci sono più utili con certe patologie e allergie. Ricordandoci che la farina può essere impiegata in casa per altri usi. Ad esempio, al posto della saponetta. Che errore non conoscere la vera differenza tra farina 0 e farina 00 ed è fondamentale conoscerla. Partiamo dalla 00. È, senza ombra di dubbio, quella più raffinata e viene chiamata fior di farina. Essendo quella più lavorata, è priva della crusca, che potrebbe fornirci le fibre. Così come è priva del germe di grano. In compenso, è ricca di amido e, per questo motivo, attenzione a chi ha problemi di glicemia.
La farina 0, rispetto allo 00, è meno raffinata, ma neanche tanto. Ha, come differenza, un poco di crusca e di proteine in più (intorno al 10%). Non va bene per biscotti e torte e attenzione a consumarla se avessimo problemi con il glutine.
Tra quella di tipo 1 e tipo 2 la differenza è questa
La farina di tipo 1 è ancora meno raffinata delle due precedenti e, di conseguenza, ha una quantità maggiore di crusca. Rispetto alle due precedenti, quindi, è più ricca di proteine, fibre e nutrienti. Tra l’altro, di queste proteine, originate dalla crusca, non tutte sono glutinose. Quanto alla farina di tipo 2, invece, considerata semi-integrale, il chicco macinato con la parte esterna offre una farina ricca di fibre. E sappiamo quanto le fibre potrebbero aiutare il nostro corpo anche per toglierci dall’imbarazzo. Ci sono anche più proteine che derivano quasi tutte dalla crusca (importante per il discorso glutine).
La farina integrale, invece, arriva dalla macinatura, intera, del chicco di grano. Il che si traduce nella farina più ricca dal punto di vista nutrizionale, tra sali minerali, vitamine, proteine, qui presenti in maniera cospicua. Ha il vantaggio che non perde per strada i suoi principi nutritivi. In pratica, come quella che mangiavano i nostri nonni, prima delle varie raffinazioni. Esiste anche la famosa Manitoba che viene confusa come se fosse uguale alla 0. Lo è, ma in parte. Ovvero, è più ricca di proteine, comprese quelle che originano il glutine.
Che errore non conoscere la vera differenza tra farina 0 e farina 00 ed ecco come capire se si è allergici
Se, malauguratamente fossimo allergici alla farina, lo potremmo capire subito da certi sintomi. Tra i possibili sintomi che segnalerebbero una allergia nei confronti di certe farine possiamo elencarne alcuni. Per esempio, prurito, vomito, nausea, ostruzione bronchiale, crampi, diarrea gastrointestinale. Così come asma, dispnea, angioedema potrebbero essere sintomi legati ad una allergia alla farina.
Tante volte, i problemi di salute derivano dal fatto che le lasciamo aperte. Dando così ospitalità involontaria alle famose farfalline. Sono delle tarme (o camole, o tignole) che si nutrono proprio di questo alimento. Come fare per impedire che possano proliferare? In quei casi, oltre a buttare via la farina, dovremmo lavare la dispensa, ma senza chiuderla subito. Altrimenti, si formerebbe l’umidità, habitat da loro amato. Fondamentale è lavare con acqua e aceto, dopo aver passato l’aspirapolvere, per evitare che ci siano ancora uova pronte a schiudersi. Quanto alla farina aperta, sarebbe meglio conservarla in luoghi freschi e asciutti, ben chiusa, in un contenitore a chiusura ermetica. Mai vicina a fonti di calore o, come detto, in luoghi umidi.