Leggera e più sottile di un capello umano, ma incredibilmente resistente, la seta di mare è un materiale preziosissimo. Tuttavia anche il più ricco uomo sulla terra non potrebbe comprarla, poiché chi la produce compie il giuramento del mare promettendo di non venderla. La seta di mare infatti può essere solo data in dono. Ma che cos’è la seta di mare e perché è così pregiata? Scopriamolo insieme.
La storia
Indice dei contenuti
Il vero nome della seta di mare è “bisso”. Questo termine, forse solo genericamente usato per indicare stoffe pregiate, è già citato nella Bibbia, ma la sua lavorazione probabilmente è vecchia di millenni. Il bisso nell’antichità era un vero e proprio status symbol. La sua lavorazione è tipicamente mediterranea ed erano quasi sempre le donne ad eseguirla. Il bisso era usato non solo per creare tessuti e ricami, ma anche in medicina per le sue proprietà terapeutiche.
La seta di mare, o filo dell’acqua, è un filamento di origine animale, secretato dalla cosiddetta nacchera (Pinna nobilis Setacea), un bivalve marino tipico del Mediterraneo. Questa conchiglia può raggiungere anche un metro di lunghezza ed è ora una specie protetta. Per questo la lavorazione del bisso è quasi del tutto estinta. Tuttavia esiste ancora un’artigiana sarda, Chiara Vigo, che ha fatto di quest’arte la sua vita. Questa donna non raccoglie tutto il filamento di 40 cm, ma recide solo gli ultimi 5cm degli esemplari adulti, in modo da non ucciderli.
La raffinata lavorazione del bisso
Che cos’è la seta di mare e perché è così pregiata? Il bisso è un materiale incredibile: dal colore dorato, non si deteriora, è sottile e soffice, ma davvero resistente. La sua raccolta avviene solo in un determinato periodo dell’anno e in immersione a tredici metri di profondità. Da 300 grammi di filamento grezzo inoltre si ottengono solo 30 grammi di bisso finito.
Il trattamento e la lavorazione, accompagnati da rituali e formule, richiedono molte ore. Il filamento deve essere subito pulito dal fango e da altri residui. Per i successivi venticinque giorni viene lasciato in acqua dolce che deve essere cambiata ogni tre ore. La fibra viene quindi pettinata tramite un cardo a spilli per eliminare ogni impurità. Viene poi trattata con limone e con un composto di quindici alghe. Questi ultimi passaggi donano al bisso il tipico colore dorato oltre che a resistenza, elasticità e tenuta al fuoco e al deterioramento. Infine il filo deve essere ritorto con un fuso di ginepro.
La preziosità di questo tessuto è quindi dovuta non solo alle sue proprietà, ma anche alla difficoltà di reperire il materiale e le persone in grado di lavorarlo. Si tratta di una vera e propria arte millenaria.