Con l’avanzare dell’età s’iniziano spesso a notare alcuni sottili ma inconfondibili cambiamenti che riguardano la propria persona. Non si tratta solo di una semplice carenza di energie o un rallentamento motorio che richiede più tempo per svolgere le diverse azioni. Cambia il corpo e cambia anche la mente. Da alcuni segnali è possibile capire se è in corso un vero e proprio decadimento neuronale e cognitivo e alcuni test, spesso utilizzati in ambito clinico-neurologico, possono offrire numerose informazioni sulla persona.
Probabilmente cervello e neuroni si stanno spegnendo in chi non riesce a fare quest’esercizio con la matita che di seguito esploriamo nel dettaglio.
Quali sono i primi segnali che indicano il cervello sta perdendo colpi
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L’invecchiamento del nostro cervello procede in maniera piuttosto progressiva con l’avanzare dell’età. Se dopo i 60 anni cominciano a manifestarsi i segni più evidenti, esistono casi in cui il declino si presenta precocemente. Lo abbiamo spiegato nell’articolo “Ecco quando preoccuparsi dei primi 3 segni di demenza già a 40 anni”.
Prestare attenzione ai micromutamenti nella persona è fondamentale per eseguire una diagnosi precoce e intervenire in maniera adeguata. Difatti, in alcuni casi non è tanto la perdita di memoria quanto un particolare movimento del corpo che rappresenta la spia di una demenza incipiente.
Relativamente ai movimenti, è importante anche verificare se sussistono alcune particolarità nel soggetto. Un aiuto sul piano clinico-diagnostico lo potrebbe offrire un semplicissimo ma efficace test che rientra nei cosiddetti “carta e matita”.
Cervello e neuroni si stanno spegnendo in chi non riesce a fare quest’esercizio con la matita
Si chiama Clock Drawing Test (CDT) e viene utilizzato per valutare alcuni deficit della sfera neuropsicologica e le demenze. Il CDT, o test dell’orologio, è una prova che consente di individuare numerosi disturbi della dimensione cognitiva tra cui le demenze come dimostrano numerosi studi. Attualmente, ne esistono di diverse versioni che prevedono scale di valutazione differenti.
Ma come funziona? In genere, l’esaminatore fornisce un primo comando al soggetto chiedendogli di disegni un orologio. Successivamente, l’esaminatore chiede alla persona di indicare con le lancette le ore 11 e 10. Questi apparentemente semplici comandi riescono da soli ad esaminare diverse aree cerebrali tra cui memoria, abilità motorio-prassiche, visive, uditive, esecutive e di pianificazione. La circolarità, la precisione del tratto, la giusta collocazione e distribuzione dei numeri nello spazio e l’indicazione delle lancette possono fornire tante informazioni sul soggetto.
In alcuni casi di disturbo di Alzheimer, ad esempio, il soggetto non è in grado di eseguire il compito o realizza uno schema fortemente compromesso. Questo test, come abbiamo detto, è uno strumento che si utilizza in ambito clinico e neuropsicologico. Per tale motivo, la valutazione dei dati deve sempre avvenire ad opera di un professionista specializzato.
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