Sono ormai circa 3 mesi che un ostacolo si frappone su Fiera Milano. Di fatto nulla è cambiato rispetto a quanto scrivevamo circa un mese fa.
C’è sempre un ostacolo che si frappone sul cammino di Fiera Milano. Dove si potrebbe collocare questo livello, e gli ulteriori punti di inversione per il titolo Fiera Milano, secondo l’analisi grafica?
C’è sempre un ostacolo che si frappone sul cammino di Fiera Milano: dove potrebbe collocarsi secondo l’analisi grafica?
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Il titolo azionario Fiera Milano (MIL:FR) ha chiuso la seduta del 17 ottobre a quota 3,10 euro, in rialzo dello 0,49% rispetto alla seduta precedente.
La proiezione in corso è rialzista e il suo obiettivo più probabile passa per area 3,20 euro (I obiettivo di prezzo). È interessante notare che questo livello in passato è già stato il punto sul quale si è fermato il rialzo delle quotazioni. Quanto accadrà su questo livello nei prossimi giorni, quindi, potrebbe avere un impatto molto importante sulle quotazioni di Fiera Milano.
La rottura al rialzo di area 3,2 euro potrebbe far scattare un’accelerazione rialzista il cui obiettivo successivo passa per area 3,39 euro (II obiettivo di prezzo). La massima estensione rialzista, invece, potrebbe andare a collocarsi in area 3,58 euro (III obiettivo di prezzo).
Una nuova, mancata rottura della resistenza, invece, potrebbe far scattare un nuovo ritracciamento verso i minimi recenti in area 3 euro.
La forte sottovalutazione potrebbe aiutare a sostenere il titolo?
Secondo la valutazione basata sui multipli di mercato, allo stato attuale il titolo Fiera Milano risulta essere molto sottovalutato. Applicando i multipli di mercato, infatti, le azioni Fiera Milano risultano essere sempre sottovalutate indipendentemente dall’indicatore utilizzato. In particolare, il rapporto tra prezzo e utili, pari a 3x esprime una sottovalutazione di oltre l’80%. Sottovalutazione confermata anche dal rapporto tra prezzo e fatturato, che risulta essere pari a 0,9, e dal Price to Book ratio.
Viceversa, il fair value, calcolato con il metodo del discounted cash flow, esprime una sopravvalutazione di circa il 35%.
Secondo quanto riportato sulle riviste specializzate, la raccomandazione degli analisti è tale che il prezzo obiettivo medio esprime una sottovalutazione del 16% circa. La dispersione tra le diverse raccomandazioni, poi, è molto contenuta essendo inferiore al 5%.