Avere i soldi in banca è una sicurezza per tante persone. C’è chi vive alla giornata e chi vorrebbe avere sempre le spalle coperte da eventuali problemi. I soldi, però, non te li regala nessuno e metterli da parte è frutto di risparmio. Quanti dovremmo averne in banca per stare tranquilli? E quanto ci costa averne troppi?
Avere un conto corrente è utile per chi, ad esempio, si fa accreditare lo stipendio e la pensione. Anche se, a volte, arrivano cattive notizie per chi ha l’accredito. Il fatto è che occorre anche controllare il proprio saldo.
Ebbene, non tutti lo sanno, ma avere tanti soldi in banca, spesso, non conviene. Superare i 100.000 euro sul conto, ad esempio, è rischioso. Infatti, in caso di fallimento del vostro istituto di credito dove avete depositato i soldi, vi saranno rimborsati solo i primi 100mila euro, che sono garantiti.
Attenzione se abbiamo più di 100mila euro depositati, ma anche se superiamo questa somma
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Invece, la parte eccedente quella somma sarà iscritta nello stato passivo dell’istituto che è in liquidazione coatta amministrativa. Solo successivamente potreste ottenere dei riparti di liquidazione. Insomma, attenzione a non esagerare.
Non solo per quello. Ci sono anche cattive notizie per chi ha in banca più di 5.000 euro. In questo caso, stiamo parlando non del saldo, ma della giacenza media, ovvero la media delle somme che transitano sul nostro conto durante il periodo considerato. Ogni anno, infatti, vi tocca pagare l’imposta di bollo e molte banche vi trattengono i soldi in automatico il 31 dicembre.
Cattive notizie per chi ha in banca più di 5.000 euro, ma ecco come evitarlo
Quindi, a fine anno, avrete questa spiacevole notizia. Quanto vi costerà? Ben 34,20 euro. Ovviamente, basterebbe avere una giacenza media sotto i 5.000 euro per non doverla pagare. Non solo. Anche chi ha un ISEE sotto i 7.500 euro è esentato dal pagamento. Inoltre, ci sono banche che, soprattutto per i correntisti under, offrono dei contratti dove si fanno carico loro dell’imposta di bollo.
Esiste anche un altro modo per evitare, almeno, una parte dell’imposta. Se, infatti, ci facciamo mandare un estratto conto trimestrale (e non annuale), ecco che la giacenza si calcolerà solo per quel trimestre. Facciamo un esempio. Nel primo e terzo trimestre non ho superato i 5.000 euro di giacenza. Invece, l’ho fatto nel secondo e nel quarto trimestre. In questo caso, pagherà l’imposta solo per questi due periodi. Quindi, considerando che 34,20 annuale corrisponde a 8,55 trimestrale, pagherete la metà, ovvero 8,55×2, cioè 17,10 euro.