Se c’è una categoria che a livello previdenziale pare sia penalizzata è quella delle donne. Infatti le difficoltà a trovare dei lavori duraturi e carriere lunghe a tal punto da garantire loro la pensione, soprattutto quelle anticipate, sono un dato oggettivo. E tra le donne, le casalinghe sono sicuramente le più penalizzate. Dedicarsi alla cura della casa e della famiglia, oltre che dei figli, lavorando per anni senza grado di subordinazione e senza remunerazione, le esclude di fatto sia dal mondo del lavoro che dal mondo della pensione. Tra l’altro, per le donne non ci sono grandi scivoli previdenziali. Una misura esiste e per molte donne può essere una vera e propria scialuppa di salvataggio.
La prima deroga Amato può essere una valida soluzione
Indice dei contenuti
Le tre deroghe Amato sono misure nate per consentire, in deroga al requisito minimo dei 20 anni di contributi, di arrivare alla pensione anche solo con 15 anni di contribuzione. C’è una deroga che riguarda i lavoratori autorizzati ai versamenti volontari entro la fine del 1992. Chi ha ottenuto il via libera dall’INPS, per la prosecuzione volontaria può sfruttare una uscita con 15 anni di contributi. Questa è la seconda deroga Amato. La terza invece riguarda lavoratori che hanno almeno 10 anni di carriera con versamenti spalmati in più di 10 anni. In pratica, lavoratori con contribuzione annuale, in almeno 10 anni, con meno di 52 settimane. Bastano in questo caso 15 anni di contributi, ma il primo contributo versato deve essere antecedente di 25 anni la data di presentazione della domanda.
La prima deroga Amato, come funziona con 15 anni di contributi
Per le casalinghe in pensione subito a 67 anni, le due deroghe Amato prima citate non appaiono particolarmente indicate. La prima deroga invece è quella più semplice da centrare e pure da spiegare. In pratica per andare in pensione con questa deroga basta aver completato i 15 anni di contributi entro la data del 31 dicembre 1992. Nessun altro requisito aggiuntivo e nessun altro paletto o vincolo a questa misura. Essa effettivamente può essere calzante per determinati lavoratori, soprattutto donne e soprattutto casalinghe.
Casalinghe in pensione subito a 67 anni con 15 anni di contributi
Una donna nata nel 1957, che ha compiuto quest’anno 67 anni, se non ha 20 anni di contributi difficilmente potrà accedere alla pensione. E se non ha problemi reddituali non avrà diritto nemmeno all’assegno sociale. E i 15 anni di contributi verrebbero persi, dirottati verso il contenitore dei contributi silenti, cioè tutti quei contributi versati dai contribuenti ma non utilizzati per una pensione. L’unica alternativa a questo scenario, non propriamente positivo, è proprio la prima deroga Amato.
Con un esempio si capirà meglio perché la prima deroga Amato può calzare a pennello per alcune ex lavoratrici e oggi casalinghe. Chi è nata nel 1957, se ha lavorato fino al 1992, per poi passare alle mansioni di famiglia, magari a 35 anni, può davvero trovare utile la misura. Infatti non sono poche le donne che in giovane età hanno lavorato, per poi sposarsi, mettere su famiglia, avere i figli e dedicarsi al ruolo di casalinga. In questo caso, se la carriera si è interrotta a fine 1992 e non è mai più ripresa, se i contributi versati sono almeno pari a 15 anni, la deroga Amato può essere una valida soluzione.
Lettura consigliata