Sono più di un milione le famiglie italiane pronte ad acquistare una casa. Sono molte di più quelle che ‘pensano positivo’ e vogliono investire sulla salute e sul miglioramento del proprio spazio domestico, prima di fare altre spese. Queste rilevazioni sono contenute nel “Rapporto Coop 2021 – Economia, consumi e stili di vita degli italiani di oggi e di domani”. Lo studio è stato redatto dall’Ufficio Studi di Ancc-Coop (Associazione nazionale cooperative di consumatori) con la collaborazione di Nomisma. Ci sono anche il supporto di analisi di Nielsen e i contributi originali di Gfk, Gs1-Osservatorio Immagino, Iri Information Resources. Ai quali si aggiungono i dati di Mediobanca Ufficio Studi, Npd, Crif, Tetra Pak Italia. Ecco la fotografia dell’Italia post Covid contenuta in questo report, sfogliato dalla Redazione Attualità di ProiezionidiBorsa.
Cogliere i trend in anticipo
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Per la redazione del Rapporto 2021, Coop ha intervistato un campione di 1.500 italiani rappresentativo della popolazione over 18 e fino a 75 anni. È stato coinvolto anche un panel della community del sito di italiani.coop, ma sono stati ascoltati anche 1.000 opinion leader e market maker. Tra questi sono stati selezionati 470 ‘decisori’ tra imprenditori, amministratori delegati, direttori, liberi professionisti. L’obiettivo primario dello studio è cogliere in anticipo le tendenze future del Paese.
La ‘macchina dell’export’ è già partita bene
Leggendo le rilevazioni possiamo certamente affermare che si metterà in moto la ‘macchina dei consumi’. Ma forse non come avevamo previsto. Già oggi l’export del Bel Paese è tornato su livelli pre-Covid. Infatti, è ripartito con 482 miliardi e Sace prevede che toccherà i 550 miliardi entro il 2022. L’Italia sta per vivere una seconda giovinezza; cresce più in fretta delle aspettative, anche grazie alla riconversione digitale della propria manifattura. È importante anche il favore internazionale conquistato grazie ai recenti molteplici successi sportivi e musicali. Ma anche alla discreta gestione della pandemia, rispetto ad altri Paesi. Conta molto, per l’effetto Italia, l’autorevolezza espressa dalla premiership di Mario Draghi. Dal punto di vista turistico, durante gli Europei di calcio, le ricerche online associate alla parola “Italia” sono cresciute di un +211%. Dunque restiamo in testa alle ‘wish destination’ mondiali. Ma cosa succede sul fronte interno?
Stringiamo la cinghia ma pensiamo positivo
“Io penso positivo” è il nuovo mood post pandemia per quasi 7 italiani su 10. Torna la fiducia nel prossimo (41% rispetto al 19% di 4 anni fa), nella famiglia e gli affetti più stretti. Ma c’è molta prudenza all’acquisto di prodotti di prima necessità, largo consumo o lusso. Il nuovo “Think positive” degli italiani dipende dalla nuova consapevolezza “delle cose importanti della vita” (45% degli intervistati) piuttosto che da un concreto cambiamento nel breve termine. Le famiglie spendono oggi 10 miliardi per curare ansia, insonnia, depressione e disturbi alimentari. Aumentano la spesa per prevenzione e salute. E poi pensano alla casa: 1,2 milioni di italiani sono pronti all’acquisto e 6 famiglie su 10 cambieranno arredo.
La nuova mission della casa
La casa non è più vista come uno spazio di contenimento o di servizio. È la nuova comfort zone della vita quotidiana. Sono 1,2 milioni gli italiani che vogliono comprare casa nel breve. Ben 8 milioni approfitteranno dei nuovi incentivi per ristrutturare quella che hanno in proprietà o in affitto nel prossimo anno. Sono ben 6 su 10 le famiglie che pensano invece di cambiare arredamento nei prossimi 3 o 5 anni. Molti intendono restare nella propria piccola città di provincia. Dopo il virus, i piccoli borghi diventano luoghi ideali per la prima casa di un italiano su 3. Il 67% dei giovani dichiara, sorprendentemente, di voler vivere nei comuni attuali di residenza: non sognano appartamento e un lavoro in una metropoli.
Casa: 1,2 milioni di italiani sono pronti all’acquisto e 6 famiglie su 10 cambieranno arredo
Sono 27 milioni gli italiani che ancora nel 2021 hanno vissuto rinunce e disagi quotidiani. Sono 18 milioni, invece, coloro che ne prevedono il perdurare nel tempo. Ma altri 5 milioni temono il protrarsi di sacrifici, anche in ambito alimentare. Dunque, nonostante il crescente ottimismo, la ripresa dei consumi interni non sarà troppo veloce. Ma l’e-commerce terrà sempre ottime posizioni (+18% rispetto a +45% di un anno fa). Metà dei dirigenti d’azienda prevedono che torneremo ai livelli pre-Covid nel 2023. Il 28% degli italiani, soprattutto dopo i recenti annunci sui rincari energetici, pensa di ridurre le spese. Preoccupano i livelli occupazionali: a crescere secondo il campione saranno il lavoro ibrido, la sottoccupazione (59%) e il lavoro in nero (50%). Tra i consumi in discesa, ci sono anche quelli per i trasporti: crescono le auto ibride, le elettriche e le biciclette.