Secondo le ultime stime, l’ammontare dei debiti riconducibili alle cartelle esattoriali ammonterebbe a circa 1,26 miliardi di euro. Circa 33 miliardi, tuttavia, potrebbero non essere incassati dal Fisco a causa dell’impossibilità di adempimento da parte dei debitori.
Per consentire anche a coloro che sono in difficoltà economica di adempiere più facilmente, nelle ultime settimane si sta discutendo sull’ipotesi di una Rottamazione quinquies. Una nuova sanatoria, infatti, consentirebbe al Fisco di riscuotere una maggiore quantità di crediti.
In alternativa, il Governo guidato da Giorgia Meloni sta pensando, insieme agli esperti incaricati di alleggerire il carico dell’Agenzia delle Entrate, alla cd. cartolarizzazione. Quali vantaggi assicurerebbe?
Cartolarizzazione cartelle esattoriali: l’alternativa alla Rottamazione che piace al Governo
Indice dei contenuti
La cartolarizzazione delle cartelle esattoriali è un meccanismo tramite il quale viene concessa la possibilità all’Agenzia delle Entrate di vendere il proprio credito, ossia cederlo a una banca. Quest’ultima emetterà obbligazioni da vendere, a loro volta, a terzi soggetti, a un costo corrispondente al credito.
Si tratta di uno strumento geniale, per consentire al Fisco di incassare le somme dovute anche nel caso di insolvenza da parte dei contribuenti. Nella pratica, l’Agenzia delle Entrate cede il credito a una “società veicolo” (detta Svp); la società, poi, emette obbligazioni a un prezzo pari al credito vantato dal Fisco. Il credito, in gergo, viene “cartolarizzato“. Alla fine, sono le obbligazioni a essere messe sul mercato.
Ovviamente, anche con la cartolarizzazione ci sarebbe il rischio della mancata riscossione degli importi, a causa del prezzo delle obbligazioni. In questo modo, tuttavia, sarebbe più semplice trovare soggetti disposti a farsi carico dell’onere e a risanare le casse pubbliche. Tramite la cartolarizzazione, inoltre, verrebbero tagliati i costi per le procedure burocratiche.
Quali debiti verranno recuperati con la cartolarizzazione?
L’Agenzia delle Entrate avrebbe finora individuato i debiti da sottoporre a cartolarizzazione. Si tratterebbe di cartelle legate a soggetti deceduti, ad aziende che hanno cessato la loro attività in seguito a fallimento oppure a nullatenenti che non possiedono beni pignorabili.
Il procedimento, inoltre, potrebbe coinvolgere i crediti ancora recuperabili astrattamente, ma che fanno capo a persone che versano in condizioni di estrema difficoltà economica. Con la manovra fiscale, il Governo si augura si recuperare denaro in maniera spontanea, senza ulteriori oneri economici per l’Agenzia delle Entrate.