Cartella esattoriale notificata ad un solo erede, cosa fare?

cartelle esattoriali

Con il decesso di un congiunto si deve affrontare un grandissimo dolore ma al tempo stesso ci si deve occupare anche della burocrazia che, sempre, accompagna la morte. Se il congiunto era pensionato è necessario dar comunicazione all’INPS del decesso per sospendere la pensione. Ma ci si deve occupare anche della sepoltura, di informare amici e parenti per i funerali, di prenotare una funzione in chiesa se il familiare era credente. A tutto questo va aggiunta, poi, la necessità di aprire la successione per l’eredità. Ma cosa accade se arriva una cartella esattoriale notificata ad un solo erede?

La successione e l’eredità

Gli eredi di un defunto, solitamente sono il coniuge ed i figli. In mancanza di questi eredi legittimi, invece, la successione riguarda, eventualmente, anche genitori e fratelli. Il convivente, non legato da matrimonio, invece, non entra nell’asse ereditario se non previsto dal testamento. E anche in questo caso solo per un 25% del patrimonio. Ma non solo per eredità e pensione di reversibilità è meglio il matrimonio della convivenza. Il coniuge ha più garanzie dalla Legge rispetto al convivente.

Ma torniamo alla questione eredità. Quando si apre la successione gli eredi che accettano il lascito ricevono non solo il patrimonio ma anche gli eventuali debiti del defunto.

Cartelle esattoriali intestate al defunto, quali obblighi per gli eredi?

Gli eredi, quindi, devono saldare anche i debiti del congiunto venuto a mancare. Ma premettiamo che non sempre i debiti delle cartelle esattoriali devono essere pagati. In alcuni casi queste ultime possono anche essere impugnate. In ogni caso anche se il debito ricade sull’erede, lo stesso non può dirsi della sanzioni contenute nelle cartelle esattoriali. Le sanzioni, infatti, sono personali e non si ereditano.

In ogni caso, per evitare di pagare con i propri beni i debiti del defunto è bene accettare l’eredità con beneficio di inventario. L’articolo 485 del Codice Civile, a tal riguardo, prevede che l’erede debba procedere all’inventario entro 3 mesi dall’apertura della successione.

Cartella esattoriale notificata ad un solo erede, cosa fare?

Se arriva una cartella esattoriale per debiti del defunto ad un solo erede la notifica è perfettamente valida. Ma c’è da fare un appunto: all’erede può essere richiesto il saldo di tutto l’importo della cartella esattoriale solo se il debito riguarda imposte sui redditi. Come ad esempio IRAP o IRPEF. In tutti gli altri casi la notifica deve contenere solo l’importo che realmente quell’erede deve versare. Ovvero il debito del defunto rapportato alla sua quota di eredità.

Da sottolineare che dopo aver comunicato il decesso del congiunto all’Agenzia delle Entrate le notifiche devono essere intestate agli eredi personalmente. Mentre prima possono avere anche un intestazione impersonale, come ad esempio “ Agli eredi del signor Tal de Tali”.

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Anche se è stata abolita sulle cartelle esattoriali l’Agenzia delle Entrate chiede ancora il pagamento di questa tassa

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