In questo articolo analizzeremo le carte di credito revolving e le differenze con le normali carte di pagamento. Ne conosceremo i costi evidenti ed anche i meccanismi nascosti. Approfondiremo quindi la carta di credito revolving: prestito vantaggioso o usurai nel portafoglio?
Uno strumento sempre più diffuso
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Le carte revolving sono sempre più presenti nel portafoglio degli italiani. Molto spesso infatti, quando richiediamo un finanziamento ci viene proposta un’ulteriore vantaggiosa possibilità. Una nuova carta, normalmente emessa gratuitamente, che replica un vero e proprio finanziamento. La finanziaria ci concede quindi un ulteriore credito attivabile in qualsiasi momento. Potremo pagare una grossa spesa in un negozio, oppure ordinare on line. Non dovremo motivare l’attivazione del nuovo prestito: una semplice strisciata sarà sufficiente. Questo prodotto appare comodo e molto utile.
Le finanziarie tendono a concedere facilmente il credito revolving. Sia perché spesso accompagna un altro finanziamento, sia perché per loro costituisce un prodotto molto remunerativo. A volte infatti, banche e finanziarie propongono queste carte a persone cui negano prestiti personali. Filantropia o speculazione? Vediamo insieme la struttura del credito revolving per rispondere a questa domanda.
Carta di credito revolving: prestito vantaggioso o usurai nel portafoglio?
Una vola che abbiamo effettuato una spesa, inizia la restituzione dei soldi. Avremo un addebito mensile sul nostro conto corrente di una rata costituita da una parte di capitale e una di interessi. Già nel contratto potremo trovare un tasso debitore molto elevato. Nel 2018 Banca d’Italia ha rilevato un TAEG medio del 16,15%, soltanto pochi punti al di sotto del tasso di usura.
Ulteriori amare sorprese si nascondono nella struttura. Quando paghiamo una rata, la quota capitale ritorna disponibile sulla carta. Facciamo un esempio ipotizzando una rata di 100 euro mensili costituita da 80 euro di capitale e 20 di interessi. I 20 euro diventano subito un guadagno per la finanziaria, mentre gli 80 tornano disponibili sulla carta. Apparentemente un aspetto utile e positivo. Ma, se andiamo a riutilizzare questo capitale dovremo pagare due volte gli interessi sugli stessi soldi. Insomma, su questi 80 euro, il TAEG potrebbe salire dal 16 al 32%.
Un debito infinito
Questo meccanismo rischia di creare un circolo vizioso per il quale, pur pagando puntualmente le rate, il debito non si azzera mai. Il tasso, invece, può crescere a dismisura, ben oltre le soglie ufficialmente consentite da Banca d’Italia. Nel calcolo del tasso di usura delle carte revolving dobbiamo conteggiare anche ulteriori spese nascoste. Come costi di istruttoria, incasso rata, o coperture assicurative che possono far salire di molto il costo finale. Cos’è quindi la carta revolving: prestito vantaggioso o usurai nel portafoglio? Ricordiamo che se il tasso di un finanziamento supera le soglie usuraie previste dalla Banca Centrale, i clienti hanno diritto al rimborso degli interessi. La redazione di ProiezionidiBorsa consiglia ai propri lettori di verificare attentamente le condizioni economiche di ogni prestito proposto. Nonché di richiedere l’assistenza di un professionista qualificato in caso di dubbi.