Carne rossa, quante volte alla settimana si dovrebbe mangiare

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L’alimentazione è uno di quei temi su cui spesso dilagano notizie non veritiere. Convinzioni poco scientifiche, che rischiano di alimentare confusione. Uno dei sistemi migliori per capire cosa dice realmente la scienza e cosa fa parte della fantasia è affidarsi a fonti qualificate.

Da tempo, ad esempio, si parla del fatto che la carne rossa possa essere cancerogena. Su questo fronte è possibile attingere delle informazioni importanti.

Carne rossa, quante volte alla settimana si dovrebbe mangiare

Per avere un quadro di come stanno le cose si può fare riferimento all’AIRC. E sul portale dell’Associazione Italiana della Ricerca sul Cancro si trova un punto di vista chiaro sulla questione. L’eventuale pericolosità sarebbe, in particolare, generata da alcuni fattori.

Si citano, ad esempio, i processi di lavorazione, le tipologie di conservazione e le modalità di cottura. C’è, però, un altro parametro da considerare: la quantità. E, volendosi focalizzare su questo aspetto, si possono ottenere delle preziose nozioni.

La questione quantità per la carne rossa

Si sottolinea, in particolare, come un consumo di carni rosse che sia “modesto” non aumenterebbe, ad esempio, il rischio di ammalarsi di cancro del colon retto. Quantomeno per individui considerati a basso rischio.

Ad esempio:

  • per il World Cancer Research Fund bisognerebbe mangiare la carne rossa tre volte a settimana, per una quantità settimanale massima di 350-500 grammi. Evitando o limitando quella processata. Un’indicazione a cui si aggiunge quella di consumare cinque porzioni di frutta e verdura, al punto da arrivare a 400 grammi al giorno;
  • l’Harvard School of Medicine ritiene che non si dovrebbero mangiare più di due porzioni a settimana non superiori a 110-115 grammi;
  • la raccomandazione dello IARC è di non andare oltre i 500 grammi settimanali per allontanare il rischio di cancro.

Limitare alcune tipologie di carne rossa

Carne rossa e carne rossa lavorata, secondo quanto spiega l’AIRC, sarebbero rispettivamente “cancerogeni umani probabili e certi”.

Tuttavia, gli studi ne sottolineano i rischi soprattutto se consumata in grande quantità e caratterizzate da lavorazioni particolari o cotte a temperature alte. Questo, ad esempio, renderebbe consigliabile la forte limitazione di salumi e carni abbrustolite.

Variare la dieta

Chiariti questi concetti sulla carne rossa, quante volte alla settimana sarebbe da mangiare e altre informazioni preziose, si dovrebbe partire sempre da uno stesso presupposto.

L’ideale è, infatti, di rivolgersi ad un nutrizionista che possa fornire indicazioni su come articolare un regime alimentare che preveda la carne, ma in quantità limitate. Questo potrebbe consentire anche di sostituirne i suo benefici nutrizionali con elementi come il pollo, il pesce o fonti vegetali. Il 75% di una dieta corretta dovrebbe essere basta su cibi vegetali, secondo l’AIRC.

E le posizioni della scienza aiutano a far luce su molti aspetti. Basti pensare, ad esempio, a quanti preferiscono il dolcificante allo zucchero per dimagrire, ma rischierebbero secondo alcune ricerche di ottenere l’effetto opposto.

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