Il corpo avrebbe bisogno di ferro solo in piccole quantità, ma l’oligoelemento essenziale influenza molte funzioni, ecco perché una sua carenza porterebbe a sintomi molto evidenti. Ma quali alimenti contengono effettivamente ferro? E a cosa dovremmo prestare attenzione quando prendiamo integratori di ferro?
Il ferro è un oligoelemento essenziale per il nostro organismo; questo significa che è vitale e deve essere ingerito con il cibo. In particolare, le giovani donne sarebbero a rischio di carenza di ferro, poiché avrebbero un fabbisogno di ferro molto più elevato rispetto agli uomini della stessa età a causa delle mestruazioni e della gravidanza. Contro l’anemia in gravidanza potremmo mangiare alcuni cibi ricchi di ferro.
Carenza di ferro, quali sarebbero i sintomi e i consigli dietetici per aumentare questa sostanza nel sangue
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Quali sono le funzioni del ferro nel nostro organismo? Il suo compito principale è il trasporto di ossigeno nel sangue. Il ferro trasporta l’ossigeno dai polmoni ai tessuti e assicura che venga immagazzinato nei muscoli. Svolgerebbe anche un ruolo chiave nel sistema immunitario nella lotta contro le infezioni e aiuterebbe a garantire che tutte le cellule del corpo ricevano energia.
Poiché perdiamo piccole quantità di ferro ogni giorno attraverso l’urina, il sudore e le feci (le donne anche attraverso le mestruazioni), dobbiamo assumere l’oligoelemento con l’alimentazione ogni giorno. La dose raccomandata sarebbe di almeno 10 milligrammi al giorno per gli uomini e 15 milligrammi al giorno per le donne fino alla menopausa.
Sintomi della carenza di ferro
Carenza di ferro, quali sarebbero i sintomi e le cause? Svogliatezza, stanchezza, tachicardia, pallore e debolezza sarebbero solo alcuni dei sintomi della carenza di ferro. Ci sono anche dei sintomi meno diffusi: malattie della pelle, perdita di capelli, unghie fragili, angoli della bocca screpolati, pelle secca, difficoltà di concentrazione, psiche instabile.
I motivi di una carenza di ferro possono essere la malnutrizione, le malattie come il morbo di Crohn, l’infiammazione cronica, il cancro, la disfunzione renale o la celiachia. Pertanto, la causa di una carenza di ferro dovrebbe essere sempre chiarita attraverso apposite analisi.
La forma più grave di carenza è l’anemia da carenza di ferro. Per diagnosticare una potenziale carenza è necessario determinare il valore della sideremia, della transferrina e della ferritina del siero del sangue. Sarà il medico a stabilire se siamo carenti oppure no. Se una carenza viene diagnosticata, è possibile assumere integratori alimentari contenenti ferro.
L’assunzione di ferro nelle persone che mangiano carne di solito sarebbe sufficiente. Diverso il discorso per chi è vegano. Ma ci sono alcuni trucchi che si possono usare per assorbire abbastanza ferro: acidi come la vitamina C, l’acido lattico o gli acidi della frutta faciliterebbero l’assorbimento del ferro trivalente da parte del corpo. Un pezzo di frutta o un bicchiere di succo d’arancia durante o subito dopo un pasto migliorerebbero l’assorbimento del ferro.
Attenzione al sovradosaggio
Le persone sane normalmente hanno un meccanismo di autoregolazione che impedisce al corpo di assorbire troppo ferro alimentare. Tuttavia, questo processo può essere interrotto nelle persone affette da alcolismo o da una malattia genetica da accumulo di ferro.
I prodotti a base di ferro possono causare un sovradosaggio, anche nelle persone sane. I sintomi di un sovradosaggio sarebbero:
- mal di stomaco;
- costipazione o diarrea;
- nausea.
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