Capoluogo di provincia più piccolo d’Italia: scopriamo qual è e perché dovremmo visitarlo

Isernia è il capoluogo di provincia più piccolo d'Italia

Le temperature di questi giorni ci fanno già sognare la primavera. Anche se nel weekend dovrebbe arrivare una perturbazione artica capace di farci tornare in inverno con tanto di neve anche a quote più basse. Questo, però, non ci impedisce di poter pianificare una sorta di mappa delle cose da vedere in Italia nei prossimi mesi. Perché non inserire al suo interno anche il capoluogo di provincia più piccolo della nostra penisola. Qual è? Scopriamolo insieme.

La regione meno estesa d’Italia è la Valle d’Aosta. Tuttavia, la città principale, nonché unico capoluogo, sia di regione che di provincia, non comanda questa speciale classifica. Infatti, Aosta, con i suoi 33mila abitanti non è il più piccolo capoluogo italiano, bensì addirittura il sesto. Sul podio di questa particolare classifica troviamo Enna, in Sicilia, con quasi 26 mila abitanti. Piazza d’onore per Sondrio, in Lombardia con poco più di 21 mila. Sul gradino più alto del podio, con circa 400 abitanti in meno, troviamo Isernia, in Molise. 20.748, questo, secondo gli ultimi dati ISTAT, è il numero esatto della popolazione della cittadina che si trova nel centro Italia.

Scopriamo insieme Isernia, il capoluogo di provincia più piccolo d’Italia

Per visitarla saranno sufficienti poche ore, ma il contesto in cui è inserita è davvero meritevole. Isernia si trova sull’Appennino molisano ed è situata a circa 420 metri sopra il livello del mare. Una città collinare, dunque, circondata da molto verde, tanto da essere una delle mete preferite degli amanti del trekking in quella parte d’Italia.
Il suo centro storico è piccolo, ma ricco di monumenti e musei da vedere. A partire dalla Cattedrale, dedicata a San Pietro, ricostruita nel 1805 dopo un drammatico terremoto. Poi, è stata colpita anche dalle devastazioni della Seconda Guerra Mondiale. Queste, però, hanno portato alla luce gli antichi resti di un tempio romano sulla quale era stata originariamente costruita. Sono visibili ancora oggi sotto un pavimento in vetro.
Accanto a essa, il campanile, detto anche Arco di San Pietro. Una costruzione particolarmente caratteristica, con una coppia di statue togate romane a vigilare sui due ingressi. Non capita certo tutti i giorni di passare, a piedi o in auto, sotto una torre campanaria!

Cosa vedere

Il simbolo principale di Isernia, però, è indubbiamente la Fontana Fraterna. Composta da quattro blocchi di pietra calcarea, che formano una sorta di loggia, essa è stata costruita andando ad attingere a vari pezzi di edifici preesistenti in epoca antica. Si può tranquillamente affermare che raccolga secoli di storia in un magnifico puzzle architettonico. È considerata una delle fontane più belle del nostro paese.
Altre tre chiese, per motivi diversi, meriterebbero una visita. Quella di Santa Marie delle Monache, la più antica della città, un ex convento che oggi ospita un interessante museo archeologico. La chiesa di Santa Chiara, che custodisce la statua dell’Addolorata, che, ogni anno, viene portata in processione per le vie d’Isernia, il venerdì santo. Poco fuori dal centro abitato, sorge invece la chiesa dei Santi Cosma e Damiano. Anch’essa costruita sulle ceneri di un antico tempio pagano, ospita degli splendidi affreschi che descrivono la vita quotidiana dei due medici, poi divenuti santi.
Infine, il sito archeologico di Isernia La Pineta, con annesso il Museo Nazionale del Paleolitico, all’interno del quale, si può ammirare un reperto straordinario. Un dente da latte di un bambino risalente a circa 600000 anni fa!

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