Dal 30 al 4%, di tanto è scesa l’evasione del Canone RAI da quando il pagamento della tassa di proprietà degli apparecchi audiovisivi è finita nella bolletta della luce degli italiani. È evidente che la soluzione di far pagare questa tassa insieme alla bolletta sui consumi dell’energia elettrica ha sortito gli effetti sperati che erano proprio quelli di limitare l’evasione. Ricordiamo infatti che il Canone RAI era una delle tasse più evase da parte degli italiani. Anche perché di fatto il pagamento, prima del suo inserimento in bolletta, era volontario e non coercitivo. In pratica, fin quando il Canone RAI era dovuto con il bollettino a sé stante inviato ogni gennaio a casa dei contribuenti, c’era chi pensava bene di non pagarlo. Di fatto evadendo il Fisco.
Alcune direttive UE hanno determinato l’incompatibilità delle bollette sui consumi dell’energia elettrica con il carico fiscale di una vera e propria tassa come lo è il Canone RAI. Dal primo gennaio saranno altri i metodi di pagamento che il Governo dovrà mettere in campo per incassare il balzello.
Il Canone RAI in bolletta bocciato dalla UE
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Infatti il Canone RAI fuori dalla bolletta dell’energia elettrica non significa che la tassa non si pagherà più. Ridotte a zero le speranze di quanti pensavano che con un nuovo Governo la tanto odiata tassa venisse eliminata dal carico dei cittadini. Una cosa positiva però c’è per quanto riguarda il fuoriuscire del Canone RAI nella bolletta della luce. Secondo la UE non andava bene far pagare su una bolletta relativa ai consumi di energia elettrica una tassa che non c’entrava assolutamente niente con il servizio offerto dalle ditte fornitrici. Per questo lo Stato ha deciso di eliminare questo onere a carico delle aziende fornitrici.
Oltretutto, per i cittadini il pagamento del Canone RAI con la bolletta dell’energia elettrica produceva alcune anomalie che li penalizzavano. Per esempio, per via del Canone RAI ai cittadini era imposto comunque di pagare una bolletta anche se a consumo zero o a conguaglio attivo. E dal momento che il pagamento della bolletta, alle Poste come al tabaccaio sotto casa, prevede un corrispettivo da pagare come commissione, è evidente che penalizzati erano proprio gli utenti.
Canone RAI fuori dalla bolletta dell’energia elettrica, ma si pagherà comunque
I 90 euro di Canone RAI nella bolletta della luce, in rate da 9 euro al mese per i primi 10 mesi dell’anno, saranno soltanto un ricordo. C’è però una via che potrebbe tirare dentro ancora una volta le ditte fornitrici dei servizi di energia elettrica. Infatti, dal momento che questa soluzione ha funzionato, c’è chi pensa di lasciare l’incarico proprio a queste aziende. In questo caso però emettendo una fattura a parte e relativa soltanto al Canone RAI. Si pensa a farla coincidere con il mese di assenza della bolletta della luce. Infatti, come tutte le famiglie sanno, la bolletta della luce è bimestrale. Si pensa quindi di proporre il pagamento del Canone RAI con una bolletta da parte dell’azienda del servizio di energia elettrica. Ciò avverrebbe nel mese in cui la bolletta della luce non è mandata ai contribuenti.
Le altre vie per incassare la tassa da parte dello Stato
Naturalmente, così come funziona oggi, anche domani il mancato pagamento del Canone RAI da parte del contribuente lo farà diventare evasore fiscale. Si continuerà a non correre rischi di distacco delle utenze, perché questo evento riguarda soltanto il mancato pagamento dell’energia consumata. Un’altra soluzione invece potrebbe essere quella di copiare alcuni Stati. Per esempio in Francia il Canone, che costa 130 euro all’anno, è caricato con le imposte sulle case. Funzionasse anche così in Italia, il Canone RAI sarebbe accorpato all’IMU.
In Israele invece il Canone è pagato insieme al bollo auto. Difficile che il copiare Stati vada nella direzione di emulare Paesi che non lo prevedono proprio. Per esempio in Svezia, Norvegia e Finlandia, ma anche in Spagna, in Belgio e in Olanda, il Canone per la televisione di Stato non è proprio dovuto. Infine ci sarebbe una soluzione molto più drastica che finirebbe col far pagare il Canone RAI a tutti i cittadini e non soltanto ai proprietari di un apparecchio audiovisivo. Una tassa per tutti, anche per chi possiede semplicemente uno smartphone. In questo caso si potrebbero copiare Paesi come quelli del Regno Unito, dove l’incarico di incassare il Canone è derogato a delle società di recupero crediti.
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