Camminare in maniera stramba ci allena ma ci avverte anche che soffriamo di demenza, la scienza conferma

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Esistono diversi studi che analizzano i modi di camminare delle persone da cui dipenderebbero problematiche che molti ignorano. Camminare allena, ha a che fare con la nostra personalità, riguarderebbe anche malattie che ancora non sappiamo di avere. Ecco cosa pensano i ricercatori.

Quella camminata strana cantava Baglioni diversi anni fa. Non molti anni prima la Silly walk si affermava sugli schermi grazie ai Monty Python. Nelle passerelle, le modelle con la personalità più stravagante dettavano legge, basti pensare a Naomi Campbell e Kate Moss. Ma secondo gli scienziati il modo in cui camminiamo permette agli altri di capire la nostra personalità e ai medici di diagnosticare la demenza.

Partiamo dai Monty Python. La camminata sciocca di John Cleese che ormai pochi ricordano è stata riproposta grazie a uno studio effettuato da alcuni ricercatori su 13 persone di età compresa tra i 22 e i 71 anni. Lo studio ha dimostrato che 5 minuti di Silly walk alternati a 5 minuti di camminata tradizionale al giorno permettono di raggiungere il minimo esercizio giornaliero richiesto dalle autorità sanitarie. È così che possiamo evitare uno stile di vita sedentario senza tanta fatica. Possiamo trovare i video su YouTube e imparare. Ne va della nostra salute.

Camminata e psicologia

Camminare in maniera stramba ci allena e forse anche correre. Dovremmo provare a farlo come faceva Phoebe nella serie comica degli anni Novanta intitolata Friends. Le calorie perse sarebbero davvero tante. Più seriamente, gli studiosi hanno affermato che è possibile diagnosticare la demenza studiando il modo in cui una persona cammina. I passi sarebbero asimmetrici, il piede sinistro procederebbe in maniera diversa rispetto a quello destro. E per questo che spesso le persone affette da demenza finirebbero per inciampare. Si chiamerebbe demenza da corpi di Lewy e sarebbe una malattia degenerativa simile all’Alzheimer. Questa camminata può essere usata come biomarcatore per differenziare il tipo di demenza da diagnosticare.

Diversi professori di psicologia hanno affermato invece che il modo di camminare è indicativo della nostra personalità e hanno stilato una lista di possibili camminate associate alla personalità. Chi è estroverso ruota il bacino mentre cammina, chi lo fa lentamente è un creativo, chi cammina con i piedi rivolti verso l’interno sarebbe molto concentrato su sé stesso. L’incedere come un robot significherebbe aver ricevuto una educazione rigida, chi cammina impettito si crede superiore agli altri.

Camminare in maniera stramba ci allena, ma evitiamo di fare come Forrest Gump

Questi studiosi dovrebbero quindi frequentare le sfilate e osservare attentamente le pazzie delle passerelle. Le camminate più strane sono quelle di modelli e modelle che fanno di tutto per attirare l’attenzione. E così da Naomi Campbell e Kate Moss siamo arrivati a Leon Dame che interpretando una camminata personalizzata ha fatto ridere tutto il pubblico grazie a una interpretazione caricaturale e fuori da ogni schema.

In generale camminare 30 minuti o 1 ora ogni giorno è sempre consigliato dalle autorità sanitarie, se lo facciamo prima di colazione ne traiamo ancora maggiori benefici. Non importa se gli altri ci trovano goffi, oppure ci studiano o ci prendono in giro. A prescindere dalla nostra età e dalla dieta che facciamo, una camminata al giorno aiuta il nostro corpo. Cerchiamo di non fare però come Forrest Gump, se ci proviamo gusto cerchiamo di fermarci dopo un’ora di allenamento. Esagerare non è mai consigliato.

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