Ancora pochi giorni e si potrà tirare già il primo bilancio sulla rottamazione delle cartelle esattoriali. Il 6 novembre, all’indomani della scadenza dei 5 giorni di tolleranza concessi per i pagamenti della prima rata, tutto sarà più chiaro. Infatti c’è attesa per capire se ciò che il Governo intendeva raccogliere dalla sanatoria delle cartelle, meglio conosciuta come rottamazione quater, sarà arrivato a compimento o meno. Perché la rottamazione delle cartelle è arrivata alla sua quarta versione e le precedenti non sono state un successo, anzi. Infatti nelle precedenti sanatorie sono stati molti i contribuenti che pur presentando domanda, hanno interrotto i pagamenti o non li hanno fatti mai partire fin dall’inizio. A volte per scelta personale, altre volte invece per impossibilità finanziaria. Il rischio che anche questa rottamazione faccia la stessa fine è alto. E per i motivi che tutti conoscono.
Cambiano le date di scadenza delle cartelle nella rottamazione? ecco cosa sta succedendo sulla sanatoria 2023
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Alcune associazioni di addetti ai lavori stanno chiedendo al Governo un intervento lampo che sposti la scadenza della seconda rata della rottamazione delle cartelle esattoriali. La prima rata del piano di dilazione o la rata unica per chi ha scelto di pagare tutto in soluzione unica è scaduta il 31 ottobre scorso. Ma la rottamazione per quanto riguarda i pagamenti, ha 5 giorni di salvaguardia. Si tratta della tolleranza offerta ai contribuenti sui pagamenti di tutte le rate e non solo della prima. Di fatto la scadenza della rata diventa il 5 novembre. Perché scaduti anche i 5 giorni di tolleranza il contribuente che non paga finisce con il decadere dal beneficio della sanatoria delle cartelle esattoriali.
Le prime due rate troppo ravvicinate
Perché c’è chi auspica una proroga delle scadenze? Il motivo è presto detto e riguarda proprio le prime rate in pagamento nel 2023. Come tutti sanno i contribuenti che hanno presentato entro il 30 giugno 2023 la domanda di definizione agevolata, hanno dovuto scegliere tra il pagamento in soluzione unica il 31 ottobre 2023 o le rate. E si tratta di 18 rate trimestrali o quasi. La prima in scadenza sempre il 31 ottobre, la seconda il 30 novembre e poi dal 2024 al 2027 ogni 28 febbraio, ogni 31 maggio, ogni 31 luglio ed ogni 30 novembre. Le prime due rate devono essere di importo pari al 10% ciascuna dell’intero ammontare del debito rottamato.
Le altre invece tutte di pari importo e in misura pari al 5% del debito complessivo. la troppa vicinanza tra le prime due rate è il fattore che molti contribuenti stanno valutando riguardo alla convenienza ad iniziare i pagamenti. Perché specie per il contribuente molto indebitato, il rischio di non farcela a pagare in 30 giorni il 20% di quanto dovuto con la rottamazione è abbastanza alto. Ecco quindi che si chiede di posticipare la seconda rata, portandola al 20 dicembre almeno. Cambiano le date di scadenza delle cartelle nella rottamazione? La domanda per il momento è in attesa di ricevere una risposta da parte dell’esecutivo.