Pure l’assegno unico potrebbe essere modificato dal Governo a partire dal primo gennaio. Infatti si ragiona su modifiche che diano maggiori vantaggi alle famiglie beneficiarie e che eliminino alcuni vincoli piuttosto stringenti che in questi primi 10 mesi di funzionamento, hanno penalizzato qualcuno. L’assegno unico e universale sui figli a carico al di sotto dei 21 anni di età resterà ancora attivo nel 2023, ma potrebbe cambiare pelle, soprattutto perché potrebbe cambiare l’ISEE che resta il principale fattore anche per questa misura di sostegno alla genitorialità.
Novità in arrivo per l’ISEE che finiranno con l’incidere sull’assegno unico per le famiglie
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Nato in sostituzione di tutte le altre misure di welfare per le famiglie, l’assegno unico e universale sui figli a carico di età inferiore a 21 anni è stata la grande novità del 2022. Entrato in vigore dallo scorso mese di marzo, dopo essere stato anticipato da un assegno ponte sperimentale, l’assegno unico è stato usato largamente quest’anno. I dati ufficiali dell’INPS, con il consueto osservatorio pubblicato pochi giorni fa lo dimostra. La misura ha riguardato oltre 5 milioni di famiglie in Italia con una platea di oltre 8 milioni di figli su cui è stato erogato il beneficio.
Ma nonostante la sua giovane vita, l’assegno unico finisce inevitabilmente sul tavolo del Governo che è alla ricerca di misure che siano vantaggiose per le famiglie alle prese con inflazione, caro bollette e crisi economica. Più che modifiche dirette all’assegno unico ciò che potrebbe accadere è una variazione di sponda, perché si pensa ad una riforma dell’ISEE che finirebbe con l’incidere anche sull’assegno unico. Infatti anche se non è necessario per il diritto alla prestazione sui figli, l’ISEE è fondamentale per gli importi dell’assegno.
Perché sono collegati
Per poter percepire l’assegno unico non serve l’ISEE. Infatti basta fare la domanda sul sito dell’INPS, inserendo i propri dati anagrafici. Tra questi: il codice fiscale dell’altro genitore, i dati anagrafici di ciascun figlio per cui si richiede l’assegno, l’IBAN del conto corrente. Infine, la scelta su come ottenerlo (intero ad un genitore, al 50% tra i due genitori). L’ISEE però è considerato per gli importi. Infatti senza ISEE o con un ISEE oltre 40.000 euro si percepisce 50 euro di assegno al mese per ogni figlio. Questa è la cifra minima. Con un ISEE fino a 15.000 euro si prendono 175 euro al mese per figlio. Importo a scalare sopra 15.000 e fino a 40.000 euro di ISEE.
Cambiano assegno unico figli ma anche l’ISEE
Adesso si ragiona su modifiche all’ISEE, soprattutto sulle proprietà immobiliari che finiscono con l’incidere sul conteggio finale dell’ISEE stesso. Per evitare che proprietà immobiliari come le seconde case disabitate, o ereditate, magari in comproprietà con altri parenti, facciano salire l’ISEE a tal punto da ridurre anche l’assegno unico oltre che tutte le altre prestazioni assistenziali e Bonus che sono collegati all’ISEE, si cambia. Le vie potrebbero essere due. La prima è l’aumento della franchigia che da 52.000 euro passerebbe a 80.000 euro almeno. L’altra è il ridurre l’incidenza delle proprietà immobiliari di questo genere sul calcolo dell’indicatore. Cambiano assegno unico figli e ISEE ma novità pure su tutte le altre prestazioni a vantaggio delle famiglie.