Quando ci ammaliamo è possibile che il nostro corpo lo faccia presente con dei segnali. Esistono alcune piccole sindromi che cominciano a presentarsi proprio in concomitanza con la malattia. Variazioni frequenti e sensibili del tono di voce sono del tutto normali e non preoccupanti nella stragrande maggioranza dei casi. Spesso sono causate da una semplice raucedine, condizione transitoria dovuta a vari fattori esterni che ci impedisce di riprodurre le note gravi. Benché raro, bisogna anche dire che cali di voce e singhiozzo potrebbero essere segnali mandati dal corpo in caso di questa malattia: un tumore all’apice polmonare. Le masse tumorali che si formano in questa zona (la parte dei polmoni oltre la seconda costa toracica), infatti, potrebbero irritare i nervi lì presenti. Il risultato sarebbero sintomi che possono sembrare trascurabili ma non sempre lo sono.
Cali di voce e singhiozzo potrebbero essere segnali mandati dal corpo in caso di questa malattia
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Un cancro all’apice polmonare può schiacciare il nervo laringeo e causare una disfonia, ossia un’alterazione improvvisa del tono di voce. Ma la massa tumorale potrebbe comprimere anche il nervo frenico. In questo caso il sintomo correlato è la presenza di frequenti attacchi di singhiozzo.
Per questo, se notiamo una frequenza ingiustificata di queste sintomatologie, potrebbe essere una buona idea sottoporci subito a controllo medico.
Ma l’abbassamento della voce e il singhiozzo non sono gli unici sintomi apparentemente innocui da tenere d’occhio. Ce ne sono anche altri che vediamo di seguito.
Notando queste piccole alterazioni possiamo prendere in tempo il tumore
Tra i sintomi da tenere d’occhio, perché possibili spie di un cancro nella zona apicale dei polmoni, c’è la sindrome di Horner. Si verifica quando la massa tumorale comprime i rami del sistema simpatico. Le conseguenze sono: abbassamento delle palpebre, restringimento delle pupille e lieve infossamento dei bulbi oculari. Altro campanello d’allarme può essere la sindrome mediastinica, che porta gonfiore di braccia, collo e palpebre dovuto alla compressione della vena cava.
Questi sintomi non implicano necessariamente la presenza di un rischio grave per la salute. Ma se ricorrenti, è bene chiedere un parere al nostro medico.
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