Quando ci si avvicina al momento del pensionamento è importante cercare di capire l’importo della futura pensione INPS. Questo perché l’assegno previdenziale sarà il reddito che si avrà per il resto della vita. Ed è importante riuscire ad ottenere l’importo più alto possibile.
Per chi ha iniziato a lavorare tardi, però, c’è una sorta di penalizzazione nel calcolo dell’assegno. Nel calcolo della pensione il 1996, infatti, è una data considerata spartiacque. Quella che segna il passaggio dal sistema retributivo al sistema contributivo.
Chi ha iniziato a lavorare prima del 1996 ha, quindi, un sistema misto, in parte retributivo, in parte contributivo. Per coloro che, al contrario, hanno iniziato a lavorare a partire dal 1996, il sistema di calcolo sarà solo contributivo.
Il calcolo della pensione INPS con sistema contributivo è meno conveniente per il lavoratore, nella maggior parte dei casi.
Conteggi nel sistema contributivo
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In questo articolo prenderemo in considerazione solo le pensioni calcolate nel sistema contributivo, notoriamente meno conveniente del retributivo, che riguarda, dunque, solo coloro che hanno contributi versati dopo il 1996. Nel calcolo della pensione si prendono in considerazione 3 elementi essenziali:
a) gli anni di contributi versati;
b) le retribuzioni, su cui i contributi sono stati calcolati;
c) l’età di accesso alla pensione, che determina il coefficiente di trasformazione.
Nel calcolo contributivo è essenziale l’età di accesso per determinare la pensione spettante. Proprio sulla base dell’età, infatti, il coefficiente di trasformazione viene applicato al montante contributivo. E aumenta all’aumentare dell’età.
In questo sistema di calcolo, quindi, più si va in pensione tardi, maggiore sarà l’importo.
Calcolo della pensione INPS con sistema contributivo per chi ha uno stipendio medio di 1.900 euro
Se prendiamo in esame un lavoratore che ricade interamente nel sistema contributivo, qual è la sua pensione futura? Come abbiamo detto dipende da diversi fattori. Ipotizziamo che per tutta la vita lavorativa riceva una stipendio medio di 1.900 euro e vediamo i diversi scenari.
Se va in pensione con 20 anni di contributi all’età di 62 anni avrà un montante contributivo di 163.020 euro. Applicando il coefficiente di trasformazione relativo all’età, si ottiene una pensione annua di 7.776 euro, pari ad una pensione mensile di 598 euro.
Se lo stesso lavoratore, invece, attende il compimento dei 67 anni continuando a lavorare, arriva a 25 anni di contributi. Il suo montante contributivo sarà di 203.775 euro con una pensione annua di 11.360 euro, pari a una pensione mensile di 873 euro.
Se lo stesso lavoratore, invece, fosse giunto ai 62 anni con 30 anni di contributi il montante sarebbe stato pari a 244.530 euro, che avrebbe restituito una pensione annua di 11.664 euro e una mensile di 897 euro. Se, anche in questo caso, avesse atteso i 67 anni vi sarebbe giunto con 35 anni di contributi. E con un montante contributivo di 285.285 euro che avrebbe restituito una pensione annua di 15.904 euro, pari ad una pensione mensile di 1.223 euro.
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