Buono rinnova di Poste o l’eccezionale BTP novembre 2029? Non crederai a quanto si guadagna investendo 30.000 euro

Come investire 30.000 euro-Foto da imagoeconomica

Buono fruttifero postale Rinnova di Poste Italiane contro il BTP con scadenza novembre 2029. Scopriamo pregi, difetti e rendimento di questi due strumenti di investimento entrambi garantiti dallo Stato.

Se avete rimborsato un Buono fruttifero postale scaduto e volete reinvestire i vostri soldi, potreste essere interessati a due opzioni. La prima possibilità la offre la stessa Poste italiane, con il Buono Rinnova. L’investimento nel BTP con scadenza novembre 2029 è una alternativa di uguale durata e sicurezza. Si tratta di due strumenti di investimento a medio-lungo termine, che offrono rendimenti certi e la garanzia dello Stato italiano. Ma quali sono le differenze tra i due prodotti e quale conviene di più? Vediamolo in questo articolo.

Buono rinnova di Poste, ecco come funziona

Il Buono Rinnova è dedicato ai clienti che hanno rimborsato un Buono fruttifero postale scaduto, a partire dal 1° di agosto del 2023. Si può investire in questo prodotto solamente entro il periodo di collocamento del Buono Rinnova. Ha una durata di sei anni e riconosce un rendimento fisso del 2% annuo al termine del terzo anno dalla data di sottoscrizione. Dal quarto anno fino alla scadenza il rendimento sale al 3,25% annuo.

Il Buono Rinnova può essere sottoscritto in uno qualsiasi degli uffici postali o anche online si sito di Poste italiane. Il prodotto non ha costi di sottoscrizione e rimborso ad eccezione degli oneri fiscali dovuti per legge. Il Buono è soggetto ad un’aliquota fiscale agevolata del 12,50% sugli interessi maturati.

Il BTP scadenza novembre 2029 che ha una particolarità

Al Buono rinnova di Poste fa concorrenza il BTP con scadenza novembre 2029 (Isin: IT0004848484). Questo BTP è eccezionale perché vanta una particolarità che lo distingue da quasi tutti gli altri Buoni del Tesoro poliennali. Questo titolo non ha cedola, in gergo tecnico è uno zero coupon. Quindi il guadagno dell’investitore è frutto esclusivamente dell’apprezzamento di valore del titolo.

Il BTP può essere acquistato sul mercato secondario, tramite una banca o un intermediario finanziario. Ha una durata residua di 6 anni, quindi ha la stessa durata del Buono rinnova.  Anche il BTP è soggetto alla tassazione agevolata sugli interessi, pari al 12,5%, che ovviamente si applicherà solamente sulle plusvalenze maturate.

Non crederai a quanto si guadagna investendo 30.000 euro

Per confrontare i due strumenti, possiamo ipotizzare un investimento di 30.000 euro e calcolare quanto si potrebbe guadagnare al netto delle tasse. Abbiamo letto sopra che per il Buono Rinnova, il rendimento annuo lordo è del 3,25% al compimento del sesto anno (o del 2% annuo lordo alla scadenza del terzo anno). Ipotizziamo di mantenerlo per 6 anni, quindi fino alla scadenza. Attraverso la simulazione sul portale di Poste scopriamo che il guadagno finale sarà di circa 5.550 euro.

Al momento della scrittura di questo articolo il prezzo del BTP era di 80,4 centesimi. Quindi con 30.000 euro si potevano comprare 37.000 euro di BTP in valore nominale spendendo 29.750 euro. Alla scadenza il rimborso sarà 37.000 euro, quindi il guadagno sarà di 7.250 euro circa al lordo della imposizione fiscale, pari a circa 6.340 euro al netto.

Come scegliere

Per scegliere tra i due strumenti, bisogna quindi valutare il proprio profilo di rischio, il proprio orizzonte temporale e le proprie esigenze di liquidità. Il rendimento del BTP è soggetto alla variazione del prezzo di mercato, se rivenduto prima della scadenza. Invece il Buono Rinnova offre un rendimento fisso e garantito, alla scadenza dei 3 anni e dei 6 anni e comunque garantisce la restituzione del capitale, quindi si ha la certezza del rendimento in ogni momento.  Chi invece ha un orizzonte temporale più breve, un altro strumento interessante di Poste è Libretto postale Supersmart 360.

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