Ammonta a ben 1,4 milioni di euro una sanzione che l’AGCM, Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato, ha inflitto al Gruppo Poste Italiane. Una multa che, pur tuttavia, la stessa Autorità per la Concorrenza ha poi ridotto del 60% citando le iniziative che nel frattempo ha intrapreso la società che è quotata in Borsa a Piazza Affari a favore dei risparmiatori.
In particolare, l’AGCM ha sanzionato il Gruppo Poste Italiane citando il fatto d’aver omesso, o comunque formulato in modo ingannevole, alcune informazioni essenziali. Al fine di non permettere così ai risparmiatori di fare delle scelte pienamente consapevoli. Precisamente si tratta, a detta dell’Autorità, di informazioni essenziali che, per i buoni fruttiferi postali, collocamento e gestione di essi, sono legate sia alla prescrizione sia ai termini di scadenza dei titoli.
Sebbene i buoni postali rientrino tra i prodotti di investimento a basso rischio, il risparmiatore deve essere sempre ed in ogni caso prudente. Ovverosia evitando di soffermarsi solo ai messaggi pubblicitari legati all’investimento. Ma si dovrebbe leggere sempre con estrema attenzione il prospetto informativo.
Buoni fruttiferi postali, collocamento e gestione: cosa fare prima della sottoscrizione
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E questo anche perché, rispetto al passato, c’è davvero un’ampia varietà di buoni postali che si possono sottoscrivere. Ed alcuni di questi, per esempio, possono riconoscere pienamente gli interessi offerti e solo se vengono tenuti per un numero minimo di anni.
Per esempio, il Buono 3×2 che è collocato dal Gruppo Poste Italiane permette di investire fino a 6 anni con il riconoscimento di interessi che sono crescenti. Ma per il riconoscimento degli interessi maturati occorre attendere almeno tre anni. Ragion per cui, per la remunerazione, si tratta di un prodotto di risparmio che è sostanzialmente vincolato. In tutto e per tutto.
Quali sono le principali caratteristiche dei prodotti di risparmio collocati dalla Posta
Inoltre ricordiamo quali sono, proprio per i buoni postali, le principali caratteristiche. Prima di tutto, si tratta di prodotti che, emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, sono garantiti dallo Stato italiano. Al pari, quindi, di titoli del reddito fisso come i BOT ed i BTP.
Inoltre i buoni postali godono, rispetto per esempio alle plusvalenze di Borsa, di una tassazione agevolata sugli interessi che è al 12,50%. Così come questi prodotti sono privi di costi di apertura, di gestione e di estinzione. In più, rispetto al passato, i buoni postali si possono sottoscrivere comodamente online in forma dematerializzata. Dal sito e con l’app di Poste Italiane muniti di pc, tablet o smartphone.