Febbre da BTP Futura tra i risparmiatori. Lunedì 19 aprile infatti il MEF darà il via al collocamento della terza serie del BTP Futura.
Come avvenuto nelle emissioni del 2020, anche la prossima sarà al 100% rivolta al pubblico retail. Ancora, avrà una durata pari a 16 anni e sono previsti tassi cedolari annui nominali minimi garantiti.
Fatte queste premesse, spieghiamo perché il BTP Futura 2037 offre vantaggi d’oro per chi ha soldi sul conto corrente.
Vediamo i primi vantaggi del BTP Futura 2037
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Un primo vantaggio rimanda alla durata del bond: 16 anni.
Può essere che chi abbia ingente liquidità sul c/c non sappia dove investire a lungo termine. O vada ricercando porti sicuri di lungo termine senza la necessità di doversi preoccupare di continuo della relativa gestione.
In simili casi, quindi, l’ampia durata toglie le castagne dal fuoco: s’investe oggi, s’incassano le cedole per 16 anni e nel 2037 si recupera il capitale.
Altro vantaggio rimanda alla garanzia dell’emittente, anche se si tratta di una questione dibattuta.
Da un lato, il rating e il livello del debito del debitore sono da allarme rosso. Dall’altro c’è da dire che l’Italia appartiene a un’Unione Economica e Monetaria di prim’ordine. In cui la BCE conferisce (indirettamente) molta garanzia agli Stati membri e relativi creditori.
Il flusso cedolare
Procediamo con l’illustrare perché il BTP Futura 2037 offre vantaggi d’oro per chi ha soldi sul conto corrente. Un altro “pro” potrebbe provenire dalla struttura cedolare della nuova emissione. Al riguardo però siamo nel campo delle ipotesi. Le uniche certezze sono solo due:
a) le cedole (semestrali) nominali sono crescenti nel tempo. E calcolate in base ad un dato tasso cedolare fisso e che aumenta al compimento di ogni quadriennio;
b) la presenza di un doppio premio fedeltà legato alla crescita del PIL nominale italiano. Un premio però riservato solo ai sottoscrittori della prima ora e che conserveranno il titolo fino alla sua scadenza.
Poi non è dato sapere altro. I tassi cedolari definitivi saranno annunciati al mercato solo alla chiusura del collocamento, cioè venerdì il 23 aprile.
Tuttavia, teniamo a mente che si tratta di un’emissione con durata a 16 anni. Quindi non è irrealistico attendersi un tasso medio annuo ponderato nell’ordine dell’1,00-1,10% o giù di lì. Tanto infatti offre oggi il mercato sul secondario per simili scadenze.
Dunque, perché il BTP Futura 2037 offre vantaggi d’oro per chi ha soldi sul conto corrente?
Ma i benefici non finiscono qui; almeno altri due elementi meritano infatti di essere ricordati.
In primis, quello per cui sia i Buoni fruttiferi postali che i titoli di Stato sono esenti dall’imposta di successione. Il D. Lgs. n. 34/1990 introdusse infatti una fiscalità agevolata per tutti questi strumenti a garanzia dello Stato. In soldoni, Buoni e titoli di Stato non concorrono a formare l’attivo ereditario.
Secondo, lo spauracchio patrimoniale. Precisiamo che qui siamo nel campo delle supposizioni e non delle certezze. Diciamolo meglio: se domani o tra 100 anni arrivasse una tassa patrimoniale, lo Stato andrebbe a colpire anche chi gli ha prestato del denaro? Noi non lo sappiamo, ma i nostri dubbi meritano almeno un minimo di riflessione al riguardo.
Abbiamo dunque esposto perché il BTP Futura 2037 offre vantaggi d’oro per chi ha soldi sul conto corrente. Tuttavia, mai dimenticare il principio cardine della diversificazione dei propri risparmi. Per cui va bene considerare il BTP Futura, ma non limitiamoci solo ad esso.
Infine, nell’articolo di cui qui il link illustriamo quanto ha guadagnato chi ha investito 10.000 euro nel BTP Futura nel 2020.