Per un titolo con un rialzo alle spalle del 480% e un potenziale rialzista enorme, il ribasso dell’ultima settimana è stato un brutto colpo. Soprattutto se si pensa che le azioni Reply sono state le peggiori della settimana con un ribasso di oltre il 10%. Un brutto colpo per le azioni Reply che però non sono ancora destinate a un profondo ribasso.
Se si guarda al grafico, infatti, notiamo alcune cose interessanti. La tendenza in corso è certamente rialzista ed è diretta verso il I obiettivo di prezzo in area 150,7 euro Questo livello è molto interessante in quanto corrisponde al punto di approdo del precedente ribasso. Ci sono, quindi, elevate probabilità, quindi, che si al raggiungimento di questo obiettivo si possa ripartire al rialzo. Poiché la distanza tra le quotazioni attuali e l’obiettivo di prezzo e solo del 6%, è giustificato affermare che le azioni Reply non sono destinate a un profondo ribasso.
Ovviamente questa affermazione presuppone che area 150,7 euro resista alle pressioni ribassiste. In caso contrario, il ribasso potrebbe accelerare e assumere una portata più importante. Gli obiettivi successivi, infatti, si trovano in area 113 euro e 76 euro. Quest’ultimo livello rappresenta la massima estensione ribassista.
Al rialzo, invece, la massima estensione rialzista si trova oltre quota 280 euro. Il potenziale rialzista del titolo Reply, quindi, è ben superiore al 50%. Una conferma di questo scenario si avrebbe nel caso di una chiusura settimanale superiore a 177,4 euro.
Ricordiamo che ci siamo occupati per la prima volta del titolo nel marzo del 2021 e in quell’occasione evidenziavamo come si fossero create le condizioni per una partenza al rialzo.
Per concludere ricordiamo che per gli analisti il consenso medio è mantenere con un prezzo obiettivo medio che esprime una sottovalutazione di oltre l’11%.
Brutto colpo per le azioni Reply che però non sono ancora destinate a un profondo ribasso: le indicazioni dell’analisi grafica
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Il titolo Reply (MIL:RST) ha chiuso la seduta del 7 gennaio a quota 160,5 euro in ribasso dell’1,11% rispetto alla chiusura della seduta precedente.