Nonostante le proroghe e le rassicurazioni sono tanti i dubbi che ancora permangono a chi volesse accedere all’ormai famoso Superbonus. In primis le scadenze troppo ravvicinate per eseguire i lavori soprattutto nel caso di immobili unifamiliari. Ovvero il 30% dei lavori effettuati pagati e quietanzati dovranno essere effettuati entro il 30 giugno. Considerando poi i tempi lunghi per ricevere i materiali e i costi ormai troppo elevati diventa impossibile usufruire della super agevolazione.
L’unica speranza, potrebbe essere la deroga al vaglio del Governo che traslerebbe questa scadenza al 30 ottobre. Ad ogni modo le problematiche, purtroppo, non si esauriscono qui. Infatti il meccanismo che finora ha spinto le ristrutturazioni, ovvero la possibilità di cedere il credito alle banche trasformandolo in denaro è ormai al palo. In altre parole si starebbe per fermare la procedura che potrebbe, in via teorica, consentire di eseguire lavori di ristrutturazione quasi gratis.
I lavori di ristrutturazione con lo sconto
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In particolare chi matura un credito per la ristrutturazione sia per sisma che Ecobonus può cederlo all’azienda edile o ad un istituto bancario o assicurativo. Nella prima ipotesi la cessione avviene con lo sconto in fattura per l’importo del credito. Tale credito, in genere, viene ceduto ad una banca la quale dopo le opportune verifiche accredita la somma, al netto delle spese, all’azienda edile. In tal modo le famiglie, rispettando alcuni requisiti, possono effettivamente ottenere i lavori quasi gratis.
Ma cosa succede se la banca decidesse di non acquistare più i crediti? Magari anche quelli per i quali sono stati già avviati i lavori? Semplicemente l’azienda fermerebbe i lavori e l’eventuale credito maturato rimarrebbe praticamente utilizzabile solo per compensare tasse e contributi. Ovviamente sempre che vengano pagate e comunque fino a concorrenza d’importo. Tale situazione non è distante da ciò che potrebbe accadere a breve. Infatti ci sono brutte notizie per l’edilizia e per queste famiglie ignare che potrebbero vedersi bloccare la presentazione delle cessioni. La causa principale risiede principalmente nell’ultima stretta normativa che consente, dopo una prima cessione, di poter ricedere il credito per altre 2 volte. Ma con vincolo, ovvero solo tra banche e assicurazioni.
Brutte notizie per l’edilizia e per queste ignare famiglie che potrebbero rimanere con il credito in mano senza cessione e soldi a lavori fatti
Pertanto, considerando che le banche una volta esaurito l’importo massimo utilizzabile a compensazione non hanno più convenienza, una gran parte sta iniziando a fermarsi. Ad onor del vero il sistema finanziario al momento sta rallentando attraverso dei limiti di importo alle richieste ma a breve potrebbe addirittura fermarsi.
Il risultato? Senza un contratto di cessione che obbliga l’istituto ad acquistare i crediti in virtù di un finanziamento si potrebbe rimanere con un pugno di mosche. Infatti con il finanziamento del progetto l’Istituto dovrebbe essere obbligato a prenotare l’intero importo del credito da cedere anche in futuro. L’alternativa al momento potrebbe solo essere un intervento del governo che sblocchi le cessioni ad altri soggetti anche non bancari. Ma in attesa, chi deve impegnarsi in lavori di importo elevato dovrebbe vagliare il finanziamento con cessione dei crediti futuri.
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