Quando si hanno debiti con il Fisco il contribuente non solo ai sensi di legge non è in regola, ma rischia di subire, per quel che riguarda la riscossione, le procedure di recupero coattivo. Ed in tal caso i propri soldi sono potenzialmente a rischio a partire dalla pensione o dallo stipendio. Passando pure per il denaro parcheggiato in banca sul proprio conto corrente. Alla lunga si rischiano i pignoramenti ed i fermi amministrativi.
Per fortuna negli ultimi anni, anche a causa della pandemia di Covid 19, in Italia per pagare i debiti fiscali e tributari sono arrivate diverse proroghe. Provvedimenti di pace fiscale e, soprattutto, le cosiddette rottamazioni delle cartelle esattoriali, al fine di poter pagare a sconto ed un po’ alla volta.
Brutte notizie per i soldi sul conto corrente e per lo stipendio che sono a rischio con la rottamazione delle cartelle esattoriali non pagate
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Nel dettaglio, l’adesione alla rottamazione delle cartelle esattoriali è molto vantaggiosa, ma occorre pagare le rate nei termini previsti. In caso contrario, non solo scatterà la decadenza del beneficio, ma si rischierà poi pure di dover saldare il debito in un’unica soluzione ed anche in tempi brevissimi.
Ecco perché sono brutte notizie per i soldi sul conto corrente quando salta la rottamazione delle cartelle. Ed il tutto fermo restando che è bene ricordare che sulla scadenza delle rate previste c’è in ogni caso un margine di tolleranza.
Senza rischiare la decadenza del beneficio, infatti, le rate relative alla rottamazione delle cartelle esattoriali si possono pagare con un massimo di 5 giorni di ritardo. In più, se il quinto giorno è festivo, allora l’ultimo giorno utile per sanare la propria posizione slitterà. Spostandosi in automatico al primo giorno lavorativo successivo.
Cosa succede se scade il piano rateale per il pagamento dei debiti fiscali
In caso di decadenza dei benefici della rottamazione delle cartelle esattoriali, le strade percorribili sono due. Ovverosia, verificare se non ci siano ai sensi di legge delle proroghe che permettano di riattivare la rottamazione. O comunque di poter pagare le rate scadute in un secondo momento grazie alle proroghe dei versamenti.
Altrimenti l’Agenzia delle Entrate ripristinerà poi le procedure di riscossione standard. Con tutti i rischi sopra indicati. E con il solo vantaggio che, quanto pagato nel corso della rottamazione delle cartelle esattoriali prima della decadenza, sarà preso a riferimento dal Fisco come acconto sul debito complessivo ancora da onorare.