Matteo Salvini ha proposto i BOT di guerra. Vediamo quali sono le nostre idee facendo prima una premessa.
Il patrimonio delle famiglie italiane è impressionante secondo le stime OCSE è pari a 5,56 il reddito disponibile, meglio di noi a “valori assoluti” solo Stati Uniti, Giappone, Belgio e Olanda.
I cittadini italiani erano abituati a un investimento molto semplice, avevano un debito pubblico, altamente remunerativo e con varie possibilità per tutte le tasche. Lo stato emetteva BOT, CCT, BPT sottoscritti poi dalle famiglie o da banche e assicurazioni. Il debito pubblico era grosso modo nella maggior parte in mano alla stessa popolazione italiana. I nostri connazionale potrebbero sottoscrivere un prestito irredimibile purché ancorato a un determinato tasso d’interesse.
BOT di guerra: meglio un prestito obbligazionario non rimborsabile
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Come in tempo di guerra venivano emessi i prestiti per la difesa della patria, si potrebbe richiedere un prestito obbligazionario straordinario irredimibile come la vecchia rendita Italiana al 5% emessa nel 1935. Tale prestito irredimibile dovrebbe avere le seguenti caratteristiche:
- Titolo al portatore e quindi non nominativo per i tagli fino a € 10.000,00;
- Tagli piccoli a partire da € 1.000,00., € 2.000,00, € 5.000,00, ecc
- Irredimibile, ovvero si paga solo l’interesse non si rimborsa mai il capitale;
- Tasso appetibile rispetto a quelli di mercato;
- Tasso fisso con revisione periodica ogni 3 o 5 anni in base all’inflazione, in maniera tale che l’interesse copra sempre il tasso di inflazione oltre ad una percentuale di rendimento minima;
- Il titolo sarà esente da ogni imposta presente e futura;
- Il titolo potrebbe essere quotato ma acquistabile solo da cittadini e società italiane, praticamente un obbligazione con vincolo di destinazione verso certi soggetti;
- Potrebbe essere offerto in opzione o in concambio ai possessori di titoli di stato italiani;
- Qualunque onere di sottoscrizione a carico dello Stato
Quali effetti e benefici?
I benefici di un BOT di Guerra meglio un prestito obbligazionario non rimborsabile.
L’effetto sui conti pubblici sarà evidente fin dal primo anno di sottoscrizione, in quanto il debito aumenterà soltanto degli interessi dovuti anno per anno, e essendo irredimibile lo stato incasserà l’importo totale, inoltre con il concambio non avrà nessun aumento di debito, varierà solo la sua composizione qualitativa.
Ovviamente il titolo quotato sul mercato subirà un forte deprezzamento, ciò è causato dalla sua natura di irredimibile, e sarà direttamente proporzionale al tasso di interesse di emissione.
Essendo al portatore, i tagli più piccoli potrebbero girare, e quindi sostituire in parte la moneta circolante, questo avrebbe effetti anche sulla base monetaria.
Tale emissione viola la politica monetaria dell’Europa? Potrebbe essere, in tal modo lo stato Italiano si riappropria della possibilità indiretta di stampare ed emettere moneta ( i certificati di taglio piccolo sono al portatore e potrebbero girare ed essere scambiati).
Il mio pensiero è che una tale obbligazione potrebbe essere accolta come una e propria vera moneta appena stabilizzato il suo valore di corso.
Perché i cittadini dovrebbero accettare di sottoscrivere tale prestito obbligazionario ? Le motivazioni sono grosso modo due:
- una di carattere economico relativa al tasso di rendimento;
- l’altra potrebbe essere dettata dall’ orgoglio nazionale per non stare tutte le volte ad elemosinare agli istituti finanziari europei.
Purtroppo i limiti a questa soluzione, limitatamente alla ipotesi di titolo al portatore, sono dettati dalle norme sull’antiriciclaggio e quindi non può essere attuata a legislazione vigente.