Ho sempre sostenuto che quelli che a volte paiono doni, teoricamente graditi ed inattesi, a volte non lo sono affatto.
In tale categoria collocherei alcune trappole che si possono celare in norme approvate recentemente.
Bonus facciate, rischio economico segreto per il committente?
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Il cosiddetto bonus facciate potrebbe pienamente rientrare in questa categoria.
Al riguardo mi viene in mente una celebre frase dell’Eneide: “Timeo danaos et dona ferentes“, ossia temo i Greci anche se recano doni.
Il quel caso il dono era rappresentato dal famoso cavallo di Troia, che invece portava nel proprio ventre i Greci invasori, che avevano fatto credere si trattasse di un dono.
In questo caso il dono (solo apparente, ancora una volta) è il bonus in questione.
Vediamo perchè.
Il meccanismo dello sconto in fattura e la cessione di credito
Teoricamente, si potrebbe incaricare una ditta di eseguire lavori di rifacimento facciate, pagando solo il 10 per cento dell’importo, oltre oneri accessori, come tassa per occupazione di suolo pubblico, oneri che non sono ricompresi nel bonus.
Il restante 90 per cento potrebbe essere in forma di sconto sulla fattura, ma a condizione che si ceda il credito di pari importo alla ditta incaricata.
A questo punto scatta un diabolico meccanismo.
Il diabolico meccanismo giuridico
Gli imprenditori sanno molto bene che talora il fisco solleva cavilli di vario tipo. Anche al fine di non riconoscere un credito vantato nei suoi confronti.
Pertanto temono, non a torto, che una volta ceduto il credito, poi il fisco non riconosca il medesimo.
E, quindi, per tutelarsi da tale rischio, cosa fanno?
Fanno sottoscrivere un contratto con il cedente, in cui si precisa che la cessione di credito avviene non pro soluto, ma pro solvendo.
Quale differenza tra cessione pro soluto e cessione pro solvendo?
Mentre nella cessione pro soluto, il credito ceduto non può più essere oggetto di richiesta al cedente, nella cessione pro solvendo ci troviamo di fronte ad una sorta di cessione condizionata.
Infatti, se poi il debitore ceduto, in questo caso il fisco, non riconosce il credito al cessionario, la ditta incaricata dei lavori, questa potrà sempre rivalersi sul cedente per un importo pari a quanto ceduto.
Consideriamo che nel caso di questi lavori, soprattutto per immobili condominiali, si tratta di notevoli cifre.
Anche centinaia di migliaia di euro.
E, sempre nel caso del condominio, se poi aggiungiamo che l’obbligazione nei confronti della ditta incaricata è di tipo solidale, questa potrebbe anche domandare l’intero importo dei lavori ad un singolo condomino.
Pertanto, altro che bonus fiscale. Rimane tale, sempre che il fisco non faccia i capricci. Il bonus facciate potrebbe quindi rappresentare un rischio economico segreto per il committente.
Nel frattempo, resta una bella spada di Damocle per chi intende avvalersi di un siffatto bonus.
Abbiamo quindi spiegato quale trappola si celi dietro l’apparente bonus fiscale.
A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT“