Bonus domestici requisti: è cumulabile con altre misure di contrasto alla povertà?

Inps

L’. 85 del decreto Rilancio prevede un bonus per i per i lavoratori domestici. Pertanto, dal 25 maggio 2020, è possibile procedere all’inoltro delle domande per accedere a detto beneficio. La domanda, da inoltrare in modalità telematica, si presenta piuttosto semplice da compilare. In ogni caso, chi non ha dimestichezza con la tecnologia può sempre chiedere aiuto ai patronati.

Servizio Inps per richiedere bonus lavoratori domestici

L’Inps informa gli utenti che dal 25 maggio è aperto e attivo il servizio per la presentazione delle domande per ottenere detta indennità. Dopo aver eseguito l’accesso al servizio, l’istituto precisa che sono a disposizione delle guide consultabili, per compilare correttamente la richiesta. A tal uopo, occorre cliccare sul link dedicato al servizio “indennità Covid-19 lavoratori domestici”. Ivi, si apre il riquadro in cui, inserendo: pin, Spid, carta di identità elettronica o carta nazionale dei servizi e codice fiscale, si può richiedere il bonus. I meno esperti possono chiedere assistenza ai patronati.

Come fare domanda

Per compilare la domanda occorre disporre dei propri dati identificativi e del proprio IBAN, necessario per ricevere l’accredito del bonus. In alternativa, si può chiedere la riscossione dell’importo presso uno sportello postale, scegliendo uno dei tanti uffici presenti sul territorio. Nel momento in cui si presenta domanda, si otterrà un numero identificativo e l’indicazione della sede Inps competente. Poi, al richiedente viene notificata la possibilità di collegarsi alla sezione “Consultazione pratica e pagamenti”, da cui poter scaricare la ricevuta definitiva. Questa rappresenta il vero e proprio protocollo. La particolarità, per questo tipo di bonus è che essa è garantita fino ad esaurimento fondi. Ciò vuol dire che è destinata a massimo 460 mila i lavoratori, in quanto l’importo stanziato è pari a 460 milioni di euro.

Requisiti

L’importo dell’indennità di 500 euro e sarebbe riconosciuta per i mesi di aprile e maggio 2020. Inoltre, lavoratori domestici destinatari della misura, devono essere in possesso dei seguenti requisiti:

1) avere in corso al 23 febbraio 2020, uno o più contratti di lavoro domestico.

2) I suddetti contratti devono prevedere avere una durata complessiva dell’orario di lavoro superiore alle 10 ore settimanali.

3) Non essere titolari di pensione, a meno che non si tratti di assegno ordinario d’invalidità.

4) Non essere titolari di un altro tipo di rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, ad eccezione di contratti intermittenti o a chiamata. 5) Non aver percepito o avere diritto al momento di altre prestazioni collegate all’emergenza Covid-19.

Trattasi, in particolare: dell’indennità per i professionisti e i lavoratori co.co.co, dell’indennità per i lavoratori autonomi iscritti alle Gestioni speciali dell’Ago. Ancora: dell’indennità per i lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, dell’indennità per i lavoratori del settore agricolo. 6) Non essere regolarizzati in base alla sanatoria prevista dal decreto rilancio per i lavoratori agricoli, per chi si occupa dell’assistenza alla persona e per i lavoratori domestici.

Cumuli consentiti

Nonostante, il limite di accesso su indicato, tuttavia, il bonus per i lavoratori domestici può essere cumulato con le misure di contrasto alla povertà. Tali sono: il reddito di cittadinanza, la pensione di cittadinanza e il reddito di emergenza. Questi ultimi, se percepiti in una misura inferiore ai 500 euro, possono essere integrati fino a tale importo limite.

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