Bonus da 600 euro. Scadenze

Bonus 600 euro

I termini per la presentazione della domanda del bonus di marzo, previsto dal decreto Cura Italia, scadranno domani. Si tratta del bonus da 600 euro. Tuttavia, per chi è titolare di un assegno di invalidità e non ha ancora provveduto a proporre la domanda, il termine è stato prorogato fino all’8 giugno. Entro lo stesso giorno, dovranno presentare richiesta per la mensilità di aprile i beneficiari del reddito di cittadinanza.

Tuttavia, gli stessi non riceveranno un bonus ma un’integrazione del loro sussidio, qualora esso sia inferiore al bonus. Per il riesame delle domande non accettate, il termine scadrà il 21 giugno. Nel caso in cui la domanda sia stata rigettata per l’assenza di requisiti, occorre fare un distinguo. Se si tratta di rigetto avvenuto sulla scorta di informazioni consolidate, presenti negli archivi dell’Inps, è necessario presentare un ricorso giudiziario. Diversamente, cioè se tali informazioni non sono ritenute consolidate, a fronte del semplice preavviso di reiezione, si può proporre istanza di riesame. In questo caso, si tratta di un ricorso amministrativo.

Come proporre la domanda di riesame per il bonus da 600 euro

La domanda di riesame va presentata entro il 21 giugno, cioè 20 giorni dopo la pubblicazione del relativo messaggio dell’Inps, avvenuta ieri. In alternativa, il termine sarà di 20 giorni da quando il cittadino è venuto a conoscenza della reiezione, se questa è successiva al 1° giugno. Occorre inviare la documentazione necessaria tramite il link esiti, presente nel servizio “indennità 600 euro” del sito dell’Inps.

In alternativa, essa può essere inviata a mezzo e-mail all’indirizzo riesamebonus600.nomesede@inps.it, indicando nella sezione “nome sede” il nome della struttura territoriale di riferimento. Ad oggi, la situazione dei ricorsi è la seguente. l’Inps ha già effettuato il riesame d’ufficio per le domande dei lavoratori stagionali del turismo e delle terme, per i quali mancava la qualifica di stagionale. Lo stesso è stato fatto per i titolari dell’assegno ordinario di invalidità nel mese di marzo. Per essi, il decreto Rilancio ha stabilito la compatibilità tra le due misure.

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