L’Agenzia delle Entrate ha chiarito con la circolare n. 35/E che i fringe benefit possono essere goduti anche per le utenze domestiche. Dunque i dipendenti potranno vedersi rimborsare o erogare un credito di 600 euro per il pagamento di luce e gas consumati nelle abitazioni possedute. Rientrano nell’agevolazione anche le case possedute da familiari, a prescindere che vi abbiano la residenza o il domicilio.
Un Bonus che darà una grande mano alle famiglie in difficoltà per il pagamento delle bollette sempre più salate.
Bonus bollette da 600 euro, a chi spetta e come fare per richiederlo
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Questo Bonus consentirà un importante risparmio solo ad alcune categorie di dipendenti.
Innanzitutto dobbiamo specificare che i dipendenti della Pubblica Amministrazione sono esclusi da questo beneficio. Saranno quindi le aziende private a poter decidere di erogare questi importi in favore dei propri lavoratori. A sostegno delle famiglie che fanno i conti con il caro bollette, arriva questo paracadute che non ha limiti ISEE. Nelle spese che possono essere coperte da questo Bonus rientrano anche le utenze condominiali che vengono ripartite tra i condomini e dunque sono fruibili anche da chi è in affitto. Il locatore può chiedere il rimborso di tali spese se è previsto espressamente nel contratto di affitto che si tratta di oneri a carico dell’inquilino.
Il dipendente non dovrà fare nulla per ottenere il contributo. Sarà il datore di lavoro a decidere se erogarlo o meno. Inoltre l’azienda potrebbe scegliere solo alcuni dei propri dipendenti per questo atto di liberalità.
Quali sono i documenti necessari per ottenere i Bonus
I fringe benefit non sono una novità. Si tratta di voci aggiuntive rispetto alla normale retribuzione, come ad esempio i buoni pasto o i viaggi premio. L’innalzamento a 600 euro è stato concesso per consentire una maggior serenità alle famiglie nell’affrontare le spese crescenti. Le somme possono essere erogate dall’azienda direttamente al fornitore dei servizi oppure tramite rimborso al dipendente. Questa seconda opzione è la più semplice da seguire e vedrà accreditare in busta paga gli importi concessi. Questi soldi non hanno rilevanza ai fini fiscali. Infatti non vanno a formare base imponibile per l’applicazione di IRPEF o INPS.
Se l’azienda decide di applicare politiche di welfare e concedere benefici ai propri dipendenti, dovrà procurarsi tutta la documentazione da esibire nel caso di controlli fiscali. In alternativa potrà munirsi di un’autocertificazione sottoscritta dal lavoratore che attesta il possesso dei documenti attestati i pagamenti delle utenze.
Perché non conviene ricevere importi superiori ai 600 euro
È un grande aiuto ricevere un Bonus bollette da 600 euro ma non è conveniente che il datore di lavoro eroghi somme superiori.
Sembra assurdo ma se l’azienda versasse al dipendente un importo superiore ai 600 euro, l’intera somma verrebbe tassata. Il pagamento di IRPEF e INPS su tutta la cifra erogata ridurrebbe l’incasso anche fino alla metà.
Dunque è importante ricordare che, se si supera la soglia prevista, l’intero importo verrebbe tassato e perderemmo gran parte dell’agevolazione.