Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, De Micheli, è tornata a parlare alla Camera del bonus mobilità. Si tratterebbe di un’iniziativa finalizzata a far ripartire le città offrendo una soluzione ecologica per gli spostamenti. Il progetto avrebbe una grande importanza soprattutto per i grossi centri urbani dove il congestionamento e l’inquinamento favorirebbero la diffusione del virus. Inoltre, detti fattori esporrebbero la popolazione ad una maggiore fragilità e quindi vi sarebbe una maggiore esposizione al contagio. A ciò aggiungasi che vi sarebbe il problema della limitazione di posti nei mezzi pubblici che ne pregiudicherebbero l’uso regolare. Pertanto, sarebbe molto utile l’utilizzo di strumenti alternativi di trasporto che limitino l’inquinamento e garantiscano lo spostamento autonomo delle persone. A fronte di queste esigenze, biciclette e monopattini potrebbero essere di grande utilità.
Il progetto dei bonus
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Inizialmente si era pensato ad un bonus da 200 euro. Adesso si è arrivati ad ipotizzare un beneficio fino ad un massimo di 500 euro. Esso verrà erogato per il rimborso fino al 65-70% del prezzo di acquisto di bici, monopattini, nonchè veicoli a propulsione elettrica e a pedalata assistita. La misura, comunque, è in via di concertazione tra il Ministero delle Infrastrutture e quello dell’Ambiente. Si è in dubbio se esso riguarderà le aree urbane con più di 45mila abitanti o oltre i 50mila. In ogni caso, sembra che verrà erogato a tutti coloro che ne faranno richiesta, senza limiti di reddito. Le risorse messe in cantiere per detto progetto sarebbero pari a 120-125 milioni di euro.
Modalità di erogazione
Per quanto riguarda l’erogazione, sono due le alternative in discussione. La prima è che gli acquirenti paghino per intero i mezzi ai commercianti, per poi ricevere il rimborso. Quest’ultimo verrà ottenuto inviando gli scontrini e le fatture su una piattaforma elettronica dedicata. La seconda ipotesi sarebbe quella di lasciare ai commercianti l’onere della pratica. In tal modo, la bicicletta verrebbe acquistata già scontata dai consumatori, mentre gli esercenti dovrebbero inserire i documenti di vendita sulla piattaforma. Saranno, quindi, loro ad ottenere il rimborso da parte dello Stato.
Seguendo questa seconda strategia, si eviterebbe la corsa alla piattaforma telematica da parte degli utenti, con il rischio di intasarla. Per questa ragione, essa è la soluzione più accreditata e preferita anche dal Ministero dell’Ambiente.