Bonus anche agli avvocati iscritti nel 2019 -2020

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Bonus anche agli avvocati iscritti nel 2019 -2020?

Sulla scorta di quanto stabilito dal decreto Cura Italia sembrava potessero beneficiare del bonus da 600 euro soltanto coloro che erano iscritti alla Cassa fino al 2018. I giovani avvocati, quindi, hanno recentemente richiesto che venisse sciolto il dubbio circa il loro diritto ad accedere al relativo beneficio. Il tutto con una nota con cui gli stessi hanno lamento di essere stati discriminati sulla base della sola data di iscrizione. Senonche’, con un comunicato apparso sul sito della Cassa Forense, si’ e’ data risposta alle istanze avanzate dagli iscritti post 1 gennaio 2019. Gli stessi sono stati rassicurati in merito alla spettanza del bonus.

La Cassa ha confermato, inoltre, che le domande inviate sarebbero state evase in base al numero cronologico assegnato. Con detta comunicazione, nella sezione coronavirus, l’istituto di previdenza ha, quindi, eliso le incertezze insite nel decreto, adottando un’interpretazione estensiva.

Bonus anche agli avvocati iscritti nel 2019 -2020. La risposta all’Aiga

La domanda era stata presentata alla Cassa Forenze da parte dell’Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati) in data 17 aprile 2020. La risposta alla stessa e’ stata tempestiva, arrivando gia’ il 19 aprile, dopo due giorni. La questione si era posta in quanto, inizialmente, il bonus doveva essere uno strumento indirizzato a quegli avvocati che avessero subito delle perdite a causa della sospensione. Infatti, sarebbero dovuti sussistere due limiti (minimo e massimo) di accesso al beneficio. Il minimo consistente nella sussistenza di un danno da lavoro causato dello stop delle attivita’ durante l’emergenza sanitaria.

Il limite massimo, invece, rappresentato da un reddito annuale non superiore ad euro 35 mila euro. Quindi, l’ipotesi di esclusione dei “nuovi iscritti” sarebbe dovuta fodare sulla circostanza, o meglio presunzione, che essi non avessero ancora un reddito professionale di riferimento. Tuttavia, la risposta alla domanda proveniente dalla Cassa Forense ha chiarito un ulteriore aspetto o meglio la ratio stessa della indennita’.

Infatti, in principio di reputava che la ragione del bonus fosse di carattere compesativo, ossia connessa al danno da lavoro o mancato guadagno subito dai professionisti a causa dell’emergenza sanitaria. Ad oggi, invece, le misure di aiuto provenienti dal Governo sembra abbiano assunto una connotazione piu’ che altro assistenziale, quindi spetterebbero indipendentemente dal danno lavorativo effettivamente patito.

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