Boccata d’ossigeno per chi non ha pagato queste rate del debito perché  l’Agenzia delle Entrate avvisa che può rientrare nella sanatoria

Agenzia delle Entrate

Sul portale dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdE-R) sono apparse le FAQ su alcuni aspetti della Legge di conversione del decreto Sostegni-ter. Si tratta della Legge n. 25 del 2022 che, tra le altre, ha riaperto le porte alla rottamazione-ter e saldo e stralcio. Una bella notizia per una potenziale platea di 532mila contribuenti. Sono tanti, infatti, i cittadini-contribuenti che non hanno pagato in tempo le rate previste dalle sanatorie originarie.

In soldoni, la Legge di riconversione ha prodotto due grossi risultati:

  • riabilita ai benefici della c.d. rottamazione-ter i contribuenti che non hanno pagato le rate scadute nel 2020 e 2021 entro il 9 dicembre 2021. Per esse viene ridisegnato un nuovo calendario con nuovi termini di pagamento.

In definitiva, viene offerta ai contribuenti un’altra chance di rientrare in carreggiata a patto di saldare quanto dovuto;

  • la rimodulazione del calendario dei pagamenti coinvolge anche le rate aventi scadenza 2022. La Legge di conversione ha infatti sancito che il loro pagamento è considerato nei termini se effettuato integralmente entro il 30 novembre 2022.

Nulla da eccepire, dunque, si tratta di una boccata d’ossigeno per chi non ha pagato queste rate del debito e attendeva l’occasione per rimettersi in regola. Tuttavia, grazie a questa regola i soldi dello stipendio potrebbero bastare per arrivare a fine mese senza debiti.

Il nuovo calendario dei pagamenti

Vediamo qual è il nuovo calendario dei pagamenti da tenere a mente.

Per le rate aventi in origine scadenza nel 2020 e non ancora versate, il nuovo temine ultimo è quello del 30 aprile. Tuttavia, considerati i 5 giorni di tolleranza e i festivi, il pagamento deve avvenire entro il 9 maggio.

Invece per le rate aventi scadenza originaria nel 2021 e non ancora versate il nuovo termine è quello del 31 luglio 2022. Anche in questo caso entrano in gioco i c.d. giorni di “cuscinetto” e i festivi e prefestivi, arrivando alla data definitiva dell’8 agosto.

Infine arriviamo alle rate aventi già in origine scadenza 2022. Per esse il nuovo termine individuato dal legislatore è quello del 30 novembre 2022, che arriva al 5 dicembre grazie alla tolleranza.

Boccata d’ossigeno per chi non ha pagato queste rate del debito perché  l’Agenzia delle Entrate avvisa che può rientrare nella sanatoria

È bene ricordare che in caso di pagamento effettuato oltre i termini (ultimi) previsti e/o per importi parziali si dirà addio ai benefici. In questi casi, infatti, l’Agenzia ricorda che i pagamenti effettuati verranno considerati solo a titolo di acconto su quanto dovuto. La conseguenza è che verranno meno i benefici della misura agevolata in capo al contribuente.

Per pagare le rate scadute nel 2020 e nel 2021 basta utilizzare i bollettini a suo tempo inviati da AdE e relativi ai pagamenti ancora dovuti. Nel caso di smarrimento, il contribuente può accedere all’area personale sul portale dell’Agenzia e scaricarli. In alternativa può riceverli chiedendo una copia della “Comunicazione della somma dovuta e moduli di pagamento”. In questo caso non occorre PIN e password.

Molteplici, infine, i canali attraverso cui pagare le rate dovute: Internet banking o allo sportello della propria banca o quello postale. Oppure presso gli ATM abilitati ai servizi Cbill, o ai tabaccai aderenti a Banca 5 SpA o ancora tramite i circuiti Sisal e Lottomatica.

Infine si può pagare tramite il sito AdE-R o ai relativi sportelli (solo su appuntamento) e con l’app Equiclick tramite PagoPa. Da ultimo ricordiamo che si può saldare anche tramite compensazione con crediti commerciali certificati verso la P.A.

Approfondimento

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