Evidentemente indiscussa la posizione di timoniere di Silvio Berlusconi nel partito Forza Italia e all’interno della coalizione. Ieri il rilancio del partito e l’annuncio dell’assemblea nei due giorni l’8 e 9 aprile a Roma. In queste ore intanto pare sia impegnato nel matrimonio con Marta Fascina. Nel frattempo i suoi si sono attivati e spingono spietati per riaffermare il partito forzista. Ne parliamo con il vicecoordinatore regionale della Campania e segretario provinciale di Benevento, il sannita Francesco Maria Rubano.
Ieri Forza Italia ha in qualche modo “rotto il silenzio” con Berlusconi. È ancora lui l’unico ad avere reali capacità di leadership?
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«I fatti non dimostrano il contrario. Basta leggere i sondaggi dove il centro destra supera il campo largo del centro sinistra grazie alla continua crescita di Forza Italia, capace di attrarre i consensi degli elettori moderati. Il Presidente Berlusconi resta il leader indiscusso della coalizione per due ragioni di fondo: per aver fondato il centro destra, determinandone grandi vittorie, e per la sua caratura, riconosciuta non solo in Italia».
A proposito di sondaggi, la Lega perde, FDI cresce e quasi “alza la testa”… Il centro destra conta ancora su questi due partiti? Oppure ci sono “migrazioni interne”? (C’è Giorgetti che guarda a Calenda ad esempio)
«Gli alleati, tutti, lavorano per rafforzare il principio dell’unità della coalizione, in linea con quello che è l’indirizzo indicato dalla maggioranza degli italiani. Altre ipotesi le lasciamo alla fantapolitica».
Berlusconi leader indiscusso di Forza Italia, il «partito riparte dai territori» nelle parole del vicecoordinatore regionale Rubano.
Politiche 2023: c’è spazio per il bipolarismo o inizieremo una nuova epoca?
«La riduzione del numero dei parlamentari determina una novità e, quindi si apre, di fatto, una nuova epoca. Con questa prossima condizione, la legge elettorale attuale potrebbe addirittura migliorare il sistema bipolare, eliminando i piccoli partiti che nel passato hanno generato frammentazione ed ingovernabilità. Speriamo che il quadro politico del prossimo Parlamento risulterà più disciplinato».
Berlusconi ha usato termini come “moderato”, “liberale”, “europeo”… Dal punto di vista squisitamente organizzativo da dove riparte il partito?
«Dalla base. Il nostro leader Berlusconi vuole un partito costantemente impegnato sul territorio, in grado di scrivere con le sensibilità politiche presenti nei vari livelli, una proposta programmatica seria, credibile e quindi concretamente realizzabile. Questa indicazione è stata raccolta dall’intera dirigenza azzurra, in primis dal Coordinatore nazionale, Antonio Tajani, il quale sta svolgendo un ruolo prezioso e fondamentale nel rivitalizzare il partito in ogni area del Paese. Gli ultimi sondaggi, infatti, evidenziano Forza Italia con una percentuale a due cifre».
Calenda gira per le città e apre nuove sezioni… Lo temete o può essere un “alleato”?
«Non siamo noi a temerlo ma il PD ed il M5S».
Berlusconi leader indiscusso di Forza Italia, il «partito riparte dai territori» nelle parole del vice coordinatore regionale Rubano. L’agenda è fitta di impegni dislocati lungo la penisola. Antonio Tajani da diverse settimane si batte per l’unità della coalizione. Adesso l’impegno si snoda in modo ramificato a livello regionale e per tramite dei vari riferimenti locali.