La riforma fiscale sta ormai per giungere in porto e il Governo è pronto a ridurre a 3 soli scaglioni, quelli con cui si fanno pagare le imposte ai contribuenti produttori di reddito. L’IRPEF oggi è basata su 4 scaglioni, ma il governo sta pensando di accorpare i primi due, portando all’aliquota del primo anche il secondo. Il primo scaglione IRPEF non sarà più fino a 15.000 euro ma fino a 28.000 euro. Ma chi ci guadagnerà di più saranno quelli con redditi sopra i 28.000 euro, mentre nulla viene pensato per i redditi più bassi. Infatti, Ben 260 euro in più a tutti i contribuenti con redditi sopra i 28.000 euro, ma niente a quelli fino a 15.000 euro. Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Ben 260 euro in più a tutti i contribuenti con redditi sopra i 28.000 euro. Niente a quelli fino a 15.000 euro, la novità dal 2024
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Con il Governo Draghi si passò da 5 a 4 scaglioni, mentre adesso con l’Esecutivo Meloni si scenderà a 3. Ma la notizia è che il secondo scaglione verrà unificato al primo, prendendo l’aliquota di quest’ultimo. Significa che il primo scaglione che oggi ha un’aliquota del 23% per redditi fino a 15.000 euro, diventerà ad aliquota 23% ma per redditi fino a 28.000 euro.
Una novità importante perché resteranno in vigore i due scaglioni più grandi rispettivamente con aliquota al 35% per redditi oltre 28.000 e fino a 50.000 euro e con aliquota al 43% per i redditi più alti. Il meccanismo dell’imposta essendo progressivo costringe ad una considerazione di non poco conto. Mantenere tutto così come sta nascendo, finirà con l’agevolare i redditi alti lasciando praticamente immutata la situazione per i redditi bassi. O dando piccoli incrementi che sembrano una classica mancia.
Una riforma che da vantaggi soprattutto ai ricchi?
Ben 260 euro in più ma non a tutti i contribuenti. Il meccanismo a scaglioni progressivi significa che l’aliquota del secondo scaglione grava sulla parte di reddito che eccede il tetto massimo dello scaglione precedente. In parole povere, il 23% su 15.000 euro è l’aliquota che versa chi ha solo 15.000 euro di reddito, ma anche chi ha redditi più elevati. In questo caso sui primi 15.000 euro resta il 23%, mentre sulla parte di reddito eccedente si passa all’aliquota successiva.
Come accade alla parte eccedente i 28.000 euro che entra nell’aliquota del terzo scaglione o della parte eccedente i 50.000 euro che rientrano nel quarto scaglione. Questo significa che per tutti i contribuenti con redditi da 28.000 euro in poi, si registrerà il massimo tornaconto che sarà pari a 260 euro. Un tornaconto che scende poco alla volta man mano che scende il reddito fino ad arrivare a 15.000 euro, quanto nulla si guadagnerà da questa riforma.