Siamo nel pieno della stagione dei matrimoni. Infatti è molto comune che fra giugno e luglio molte coppie decidano di suggellare il proprio amore e dirsi il fatidico “per sempre” con una cerimonia laica o religiosa. Le statistiche però non sono sempre rosee. Molti infatti si separano o divorziano con estrema facilità e dopo pochi anni. Forse anche per questo dato, è anche diminuito il desiderio di sposarsi in generale. Secondo le indagini dell’ISTAT infatti si registra nel 2019 un calo del 6% rispetto agli anni precedenti.
I fattori possono essere parecchi e nel tempo si è dimostrato che la felicità coniugale diminuisce. Ci sono però dei modi che possono tamponare questo fenomeno fisiologico e mantenere alti i livelli di affetto e di passione. Oggi parliamo di uno di questi. Secondo gli americani infatti basterebbero solo 21 minuti all’anno di questa attività per mantenere le coppie permanentemente felici e innamorate. Scopriamo insieme di che cosa si tratta.
I dati e i calcoli scoperti in ambito relazionale
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Ci sono però delle statistiche di cui tenere conto anche all’interno di una coppia. Esiste infatti un’età adatta per dire il grande “sì”. Farlo prima o dopo avere raggiunto una adeguata maturità emotiva potrebbe portare a dei problemi. Infatti essere troppo giovani può portare a non avere gli strumenti per comprendere il grande passo. Essere invece troppo vecchi potrebbe portare ad un matrimonio tiepido e “di convenienza”.
Basterebbero solo 21 minuti all’anno di questa attività insieme per avere un matrimonio saldo e un amore felice secondo la scienza
Per assicurarsi però un buon ménage matrimoniale sul lungo esercizio gli esperti americani del The Journal of Psychological Science hanno asserito che basta una piccolissima finestra di tempo. Bastano infatti 7 minuti per tre volte all’anno per riuscire a sistemare le cose al meglio. È necessario quindi prendere in analisi un ultimo litigio che si è avuto e scrivere com’è andata la situazione assumendo però il punto di vista di uno spettatore neutrale. Questo deve essere nella nostra immaginazione qualcuno che tenga alla relazione e che voglia ugualmente bene ad entrambi i partner. In questo modo ognuno dei due separatamente riflette sul proprio ego. Se si desidera si può condividere ciò che si è scritto con l’altro ma non è assolutamente obbligatorio.
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