Per le truffe non vi è via più facile del mondo virtuale. E-mail, SMS e WhatsApp rappresentano le strade più brevi per cercare di mietere più vittime possibili. Non solo, le truffe sono arrivate anche sui social, attraverso l’apertura di pagine fake e di false inserzioni.
Ma se vi è un momento in cui prestare particolare attenzione, sicuramente è quello degli acquisti online. Infatti, attraverso un importantissimo codice, i malfattori potrebbero spillarci i soldi dal conto corrente. La maggior parte delle vittime, in questo campo, sarebbe la vecchia generazione. Non essendo particolarmente pratica con internet, magari, potrebbe cadere facilmente nelle trappole.
Tuttavia, le “classiche” truffe non smettono di esistere. Ci riferiamo alle chiamate indesiderate, o spam, in cui chi parla dall’altra parte del cellulare tenta di venderci qualcosa. Fin qui potremmo pensare che non vi sia nulla di strano. L’operatore di call center è un lavoro come gli altri. Ma non tutti i call center sono uguali.
I malfattori, infatti, potrebbero approfittarsi di questo lavoro per rubare i nostri dati personali e, soprattutto, le nostre coordinate bancarie o postali. Basterebbe un solo accenno per truffarci al cellulare, come segnala l’Unione Nazionale dei Consumatori.
Quando un “sì” può essere fatale
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Sarà capitato a tutti di ricevere delle chiamate dai call center per l’offerta di luce e gas o della fibra. Molte di queste chiamate sono sicure. Gli addetti eseguono il loro lavoro e il contratto va in porto. La nuova fornitura arriva, paghiamo quanto pattuito e si prosegue.
Purtroppo, come anticipato, i delinquenti potrebbero spacciarsi per dei call center o dei privati. Se ci dovesse chiamare il call center del nostro gestore, è chiaro che saprà i nostri codici Pod e Pdr della luce e del gas!
Quando capire se si tratta di truffa? Proprio quando lo domandano.
In questo caso, non dobbiamo rivelare assolutamente tramite cellulare i nostri dati personali, tantomeno quelli bancari. Ma, soprattutto, evitiamo quanto più possibile di dire la parola “sì” al cellulare. Ingegnosi, i delinquenti potrebbero costruire una falsa chiamata sulla base di quell’accenno, come se noi avessimo consapevolmente voluto accettare le proposte.
Basterebbe un solo accenno per truffarci al cellulare ed ecco come tutelarsi in caso di chiamate indesiderate
Ecco perché è importante differenziare le chiamate sicure da quelle spam. Per prima cosa, assicuriamoci che sia davvero il nostro gestore a chiamarci. In quel caso, non potrebbe mai chiederci dati e codici, poiché sono già in suo possesso, fin dal momento del contratto. Se dovesse chiederceli, allora sappiamo che probabilmente si tratterà di una truffa.
In secondo luogo, se volessimo cambiare fornitura, sarebbe più appropriato chiamare, piuttosto che ricevere una chiamata. Inoltre, tramite cellulare, non diamo il consenso al trattamento dei nostri dati. Infine, per tutelarci, possiamo iscriverci al Registro delle Opposizioni.
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