Più tempo e scadenze spostate per mettere a posto tasse e cartelle esattoriali. E con importi fissi e minimi, questa è la novità introdotta nel Decreto Bollette per quanto riguarda i cosiddetti errori formali. In pratica rispetto al piano originario che prevedeva una scadenza il 31 marzo, adesso tutto slitta e per i contribuenti il vantaggio è evidente.
Si tratta di una delle parti più importanti del Decreto Bollette, cioè quello che riguarda la tregua fiscale. Ma cosa cambia per i contribuenti e perché molti trarranno vantaggio dalla novità è una cosa da approfondire.
Basta versare 200 euro in due rate per sanare la posizione di fronte alle irregolarità commesse
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Sanare la propria posizione nei confronti delle tasse, correggendo errori formali che avrebbero potuto causare sanzioni amministrative, pecuniarie e molte ben più elevate. La novità consente al contribuente di mettersi subito in regola spendendo poco. Di fatto, versando due rate da 100 euro l’una le irregolarità formali in sede di dichiarazione possono essere messe a posto. Questo ciò che adesso i contribuenti potranno fare.
La correzione degli errori che il contribuente ha commesso in materia di IVA o di F24 è stato oggetto della parte relativa alla tregua fiscale del nuovo Decreto Bollette che il 28 marzo scorso è stata approvato dal Consiglio dei Ministri. Per facilitare i contribuenti il nuovo Decreto ha spostato in avanti la scadenza di questi versamenti. Parliamo del versamento da 200 euro in due rate da 100 l’una, di cui la prima in scadenza il 31 ottobre e la seconda il 31 marzo del 2024. Quindi basta versare 200 euro in due rate è il più è fatto. Ma come funziona nel dettaglio questa sanatoria degli errori formali? A chi si rivolge effettivamente questa misura?
Definizione agevolata delle irregolarità formali
Come detto in precedenza quindi, basta versare 200 euro in due rate di pari importo per mettere a posto le irregolarità formali. Dopo il via libera del Consiglio dei Ministri, la scadenza del 31 marzo è saltata e i contribuenti interessati potranno iniziare a versare entro fine ottobre. La sanatoria introdotta con la Legge di Bilancio diventa più favorevole. E per i contribuenti ogni anno di irregolarità può essere saldato con questi versamenti di poche centinaia di euro.
Per irregolarità formali si fa riferimento alle violazioni che non finiscono con l’incidere sulle imposte versate o sulla base imponibile su cui le imposte si calcolano. Errori irrilevanti sulla determinazione dei corrispettivi da versare, e che in genere vengono sanzionate a livello amministrativo con multe fisse tra un importo minimo ed uno massimo.
Tra le cose che rientrano in questa agevolazione, errori formali sulla presentazione delle dichiarazioni annuali, oppure la mancata liquidazione periodica dell’IVA o la sua irregolare presentazione. Ma anche errori nella tenuta delle classiche scritture contabili o il mancato adempimento relativo ai questionari dell’Agenzia delle Entrate.