Primavera è tempo di piante in fiore, ma non solo. Giardini e balconi si stanno preparando per ricevere i colori di gerani, surfinie, petunie, dipladenie e molti altri. Gli amanti dei pergolati “antichi” useranno botti e carriole per renderli suggestivi. Quelli della modernità e della praticità utilizzeranno dei semplici vasi in plastica. Entrambi, però, sanno che la fine di aprile è il momento giusto per rimettersi all’opera e preparare la cornice giusta per accogliere questi fiori.
I vivai iniziano a riempirsi di persone che cercano, ogni anno, il fiore più colorato, da far invidia ai vicini. Quello che spicca su balconi e terrazzi oppure quello che dà un tocco in più ai giardini. I generi tra cui scegliere sono ovviamente moltissimi. Alcuni fiori richiedono più cura perché delicati, altri, magari, sono più semplici da gestire.
C’è chi si rivolge sempre al proprio vivaista di fiducia e chi cerca, quasi ogni anno, qualcosa di diverso, visitandone una gran quantità. Metodisti o fantasisti che siano, tutti vogliono comunque ottenere lo stesso risultato. Ovvero, gratificarsi gli occhi a maggio, vedendo il proprio spazio verde pieno di colori.
Non solo, però, è importante la scelta della specie. Bisogna anche capire come nutrire al meglio le piante che acquisteremo. In questo caso ci sono due strade da percorrere. Quella chimica o quella naturale. Anche se, in realtà, l’utilizzo di una non esclude l’altra. Volendo, si possono usare entrambe, alternandole. In commercio esistono differenti tipi di concimi chimici specifici per quasi tutte le tipologie di piante. Poi, come abbiamo visto in diverse occasioni, ci sono anche gli elementi naturali che possono dare una mano per aver una fioritura rigogliosa.
Basta sciogliere questo comune farmaco nell’acqua per assicurare alle nostre piante un concime perfetto per crescere sane e forti
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Oggi andremo a descrivere un modo che non rientra tra quelli naturali, ma si basa su un farmaco che quasi tutti abbiamo nelle nostre case. In particolare, in bagno o negli armadi della cucina. I più attenti, addirittura, in appositi armadietti farmacia. Stiamo parlando dell’aspirina. Ne abbiamo già parlato come ottimo radicante per la talea delle rose.
Perché, alle piante, farebbe bene questo comunissimo farmaco? Il segreto è nel suo principio attivo, l’acido acetilsalicilico, un derivato dell’acido salicilico che è presente già in natura nelle cortecce di molte specie vegetali.
Esso fu estratto dalle radici di un albero, il salice, per essere usato nella medicina. Con il passare degli anni, si è capito che questo principio è presente in moltissime radici. Di conseguenza, l’associazione di piante e aspirine non è altro che un qualcosa che è già presente in natura.
Basterà scioglierne una compressa nell’acqua usata per innaffiarle per dare loro un concime che non solo le faccia produrre di più, ma che sia anche ottimo per renderle più forti. Una sorta di ormone vegetale che ne regoli lo sviluppo, favorendone la crescita. Assicurando, inoltre, una superiore tolleranza allo stress, migliorando lo stato di salute della pianta. Un’avvertenza importante: utilizzare una compressa per un litro di acqua, mantenendo, quindi, le proporzioni per quantitativi superiori.
Basta sciogliere questo comune farmaco nell’acqua per assicurare, quindi, ai nostri fiori un concime ricco di tutte quelle sostanze che servono per nutrirli e farli crescere al meglio. In modo che i loro colori impreziosiscano sempre di più giardini, balconi e terrazzi.
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