Le piante da interno servono per abbellire gli ambienti al chiuso delle nostre abitazioni, creando degli angoli verdi stupendi da vedere e da vivere. Inoltre, sono chiamate così perché non resisterebbero all’aperto, esposte al freddo, alle correnti e alla pioggia.
Tra le tante varietà esistenti, sicuramente le orchidee rientrano tra quelle più belle e incredibilmente affascinanti. I loro fiori sono eleganti, delicati, molto colorati e aggrappati ad una pianta esile, con un fusto lungo e sottilissimo. Benché esistano delle varietà spontanee che crescono sul suolo italiano, la maggior parte delle orchidee proviene dai paesi tropicali. Ciò rende queste piante particolarmente difficili da curare e mantenere perché desiderose di continuo calore e umidità. Le orchidee, infatti, sono molto esigenti e solitamente ci mettono in difficoltà non appena arrivano a casa.
Il primo scoglio da superare potrebbe riguardare la posizione perché andrebbero messe in luogo luminoso, ma senza Sole diretto, caldo ma lontano dai caloriferi e parecchio umido. Tuttavia, dopo che abbiamo trovato l’habitat giusto, subentrerebbe una seconda difficoltà che generalmente riguarda l’innaffiatura e proprio di questo parleremo nell’articolo di oggi.
Innaffiare
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Come dicevamo, le orchidee sono delle piante particolari a tutto tondo. Anche il terriccio in cui si diramano le radici si distingue da quello più classico. Infatti, è composto prevalentemente da corteccia, pezzettini di fibre di cocco e torba, che creano un humus particolarmente soffice, drenante e poco compatto. Per innaffiare una terra del genere, dissetando queste incantevoli piantine, ci sarebbero due regole auree da seguire.
Innanzitutto, l’acqua utilizzata dovrebbe essere distillata, per ridurre al massimo la presenza di calcare, e potremmo utilizzare quella piovana o proveniente da deumidificatore, condizionatore, asciugatrice.
Dopo, dovremmo evitare di creare ristagni che potrebbero far marcire le radici e causare la morte della pianta.
Per quanto riguarda, invece, i metodi seguiti, questi sarebbero prevalentemente due:
- potremmo usare una piccola brocca, versando l’acqua dall’alto, stando attenti a non toccare foglie e fiori;
- potremmo procedere per immersione totale del vaso in una bacinella.
In quest’ultimo caso, però, potremmo usare qualcosa in più della semplice acqua, per un effetto ancora più benefico. Di cosa si tratta? Andiamo subito a scoprirlo.
Basta innaffiare le orchidee per immersione in semplice acqua perché aggiungendo questa preziosa bustina cresceranno e fioriranno alla grande
All’acqua di innaffiatura potremmo unire una sola bustina di tè, preferibilmente nero. Questo prodotto alimentare generalmente viene utilizzato come concime naturale e sarebbe ottimo anche per le orchidee.
Infatti:
- rilascerebbe nell’acqua l’azoto, che sarebbe fondamentale per mantenerle in salute e fiorite;
- renderebbe poco più acido il PH del terreno grazie alla presenza del tannino;
- promuoverebbe lo sviluppo di nuove radici sempre grazie al tannino.
Quindi, da oggi, potremmo dire: basta innaffiare le orchidee per immersione usando solamente dell’acqua. Tutto quello che dovremmo fare sarebbe:
- versare un po’ di acqua demineralizzata a temperatura ambiente in una bacinella;
- far stare in infusione per qualche minuto una bustina di tè nero;
- immergere l’orchidea fino a quando le radici da grigio-argento non saranno diventate verdine;
- far scolare la pianta per bene.
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