In seguito al fallimento di Silicon Valley Bank e alla cessione di Credit Suisse a UBS, molti si chiedono se la solidità delle banche, anche delle più grandi, sia a rischio. Ma cosa succede in Italia? Le banche italiane sono davvero sicure? Quali sono le banche nazionali considerate più affidabili per i correntisti?
Silicon Valley Bank era una delle banche grandi in USA. Credit Suisse è il secondo gruppo bancario svizzero e uno dei maggiori 20 nel Mondo. Eppure la prima è fallita e la seconda è stata acquisita da UBS, primo gruppo bancario svizzero, per metà del suo valore. Senza l’intervento del cavaliere bianco anche Credit Suisse avrebbe fatto la fine della SVB.
I soldi in banca sono veramente sicuri?
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Negli ultimi anni, molte banche hanno avuto problemi finanziari e alcuni Istituti di credito sono stati costretti a chiudere i battenti. Eventi che hanno riguardato direttamente anche l’Italia. Questi fallimenti bancari hanno messo in evidenza il fatto che i soldi depositati in banca non sono sempre al sicuro.
Inoltre, la crisi economica e politica che ha colpito l’Italia e l’Europa negli ultimi anni, ha portato a un aumento dei rischi per i correntisti. In questo contesto, è importante comprendere quali sono i rischi connessi al deposito dei propri soldi in banca e come possono proteggere i loro risparmi.
Uno dei principali rischi per i correntisti è il rischio di default della banca. Se la banca fallisce, i depositi dei correntisti potrebbero essere persi o comunque fortemente decurtati. Quindi quali sono i modi migliori per proteggere i propri risparmi?
Banche italiane a rischio? Ecco come stanno le cose in Italia
Ovviamente la soluzione principale è scegliere una banca affidabile e solida. Le nostre sono affidabili? Le banche italiane, e tutte le banche appartenenti all’Area euro, devono rispettare dei precisi criteri solidità. La Banca Centrale Europea attua delle simulazioni (stress test) per verificare il grado di affidabilità dei vari Istituti. Nell’ultimo test tutte le nostre banche hanno dimostrato alti valori di resilienza in caso di eventi critici.
Tuttavia i nostri risparmiatori hanno una ulteriore protezione, quella del FITD. Il Fondo Interbancario di tutela dei depositi, protegge i depositi dei correntisti fino a 100.000 euro. Significa che se una banca dovesse malauguratamente fallire, i soldi sui conti correnti verrebbero rimborsati fino a 100.000 euro.
E se qualcuno ha più di 100.000 euro su un conto corrente?
Ma cosa accade se un correntista avesse sul conto più di 100.000 euro? In questo caso rischierebbe di perdere il risparmio eccedente quell’importo. Ma c’è la soluzione. I correntisti possono anche optare per la diversificazione dei loro depositi, distribuendoli tra diverse banche per importi inferiori a 100.000 euro. In questo modo, anche in caso di fallimento di una banca, i correntisti avranno i loro risparmi protetti. Con queste soluzioni anche in caso di eventuali banche italiane a rischio default, comunque i soldi sul conto sarebbero protetti.