Banche centrali, signoraggio e valuta fiat

Le regole sicure per vincere

Banche centrali, signoraggio e valuta fiat: cosa c’è di vero e quale è la realtà?

Si è ormai da tempo consolidata una scuola di pensiero, che sostiene alcune idee di fondo sul sistema economico, in particolare sui meccanismi di creazione della moneta e sulle relative conseguenze.

Ne parlo in questo articolo, perché capita sempre più spesso che si vadano diffondendo, anche tramite la divulgazione di massa operata da strumenti come internet, idee, concezioni, teorie non suffragate da alcuna reale dimostrazione.

Anzi, spesso tali teorie si contrappongono ad evidenze di fatti in senso contrario.

Per fare un esempio, appartiene a questa categoria la teoria della terra piatta, secondo la quale il nostro pianeta non sarebbe un geoide, come in effetti è, ma appunto un pianeta di tutt’altra conformazione.

Prima di proseguire con il tema proposto, solo un’anticipazione sui temi di borsa.

Alcuni principali indici azionari si trovano sotto rilevanti livelli di resistenza, un particolare tipo di resistenza che possiamo definire direzionale, ma su questo tornerò nei prossimi articoli.

Banche centrali, signoraggio e valuta fiat

Venendo al tema di questo articolo, lo possiamo suddividere nei seguenti paragrafi:

  • passaggio dal sistema aureo al sistema fiat
  • moneta attuale: da cosa dipende il suo valore
  • creazione di moneta e debito pubblico: quale realtà?
  • le banche centrali: guadagnano creando denaro del nulla?
  • banche commerciali: guadagnano creando denaro dal nulla?

Banche centrali, signoraggio e valuta fiat: passaggio dal sistema aureo al sistema fiat

Anticamente gli stati sovrani, soprattutto monarchie e principati, emettevano denaro in metallo prezioso.

Ovviamente questo sistema non poteva durare all’infinito, vista la limitata estrazione.

Si passò quindi al sistema di creazione di denaro non in metallo prezioso, compreso il denaro stampato, ma pur sempre convertibile in metallo prezioso.

Anche questo sistema, tuttavia, non poteva durare all’infinito, perché emettere nuovo denaro comportava necessariamente, in base ad un cambio fisso con il metallo, poter stipare nuovi quantitativi di quest’ultimo per poter creare nuova moneta circolante.

A fronte delle esigenze finanziarie di un’economia in fase di sviluppo, le due cose, quantità di moneta circolante e quantitativo di metallo prezioso in mano allo stato, non potevano andare di pari passo.

Per questo si giunse ad un certo punto all’abrogazione del sistema di convertibilità aurea e il denaro stampato non è più convertibile.

Allora, ecco nascere l’attuale sistema, denominato moneta fiat.

Banche centrali, signoraggio e valuta fiat. Da cosa dipende il valore del denaro?

Il valore del denaro attuale, evidentemente, altro non è che il controvalore della ricchezza del paese di riferimento.

In altri termini, dell’insieme di prodotti e servizi esistenti in quel paese.

Se la moneta circolante cresce del 10 per cento e parimenti cresce il controvalore dei beni e prodotti di quello stato, non si crea inflazione.

Possiamo dire che la moneta rappresenta la fetta di una torta, e la torta è la ricchezza di quello stato rappresentata da beni e servizi.

A parità di ricchezza, se maggiore è il numero di fette circolanti, ogni fetta rappresenterà una parte minore del controvalore di quei beni e servizi, e di qui il fenomeno inflattivo, cioè la perdita di valore della moneta, che tendenzialmente si verifica quando si stampa nuovo denaro.

Abbiamo sin qui parlato di ricchezza come complesso dei beni e servizi creati in uno stato.

Ma in tale concetto dovremmo suddividere i beni in beni reali ed asset finanziari. Infatti anche gli asset sono beni, sia pur di una natura particolare.

Banche centrali, signoraggio e valuta fiat. Creazione di moneta e debito pubblico

Il venir meno del sistema di convertibilità aurea ha posto un problema ai governi.

Avendo tali enti necessità di denaro per coprire le spese inerenti al sistema da essi gestito (pensioni, sanità, ecc.), come poter disporre di quanto necessario, al netto delle entrate come quelle derivanti dall’imposizione fiscale?

Ovviamente non si poteva più ricorrere alla possibilità di stampare denaro dietro correlato immagazzinamento di metallo prezioso, per i motivi già visti.

Ecco quindi svilupparsi la correlazione tra denaro e debito pubblico.

Se lo stato necessita di denaro, se lo fa prestare da una banca centrale, dietro emissione di titoli del debito pubblico.

Sorge spontanea una domanda: perché indebitarsi?

Lo stato non potrebbe emettere denaro direttamente?

Il perché di questo sistema dipende dal concetto sopra espresso: se il denaro è rappresentato dal controvalore di beni e servizi prodotti, maggior denaro in circolazione rappresenta una svalutazione, se il ritmo di produzione di beni e servizi non tiene il passo con la produzione di moneta circolante.

Banche centrali, signoraggio e valuta fiat: la funzione dei titoli di stato

Ecco, quindi, la funzione dei titoli di stato.

E’ vero che fanno parte della cosiddetta moneta finanziaria, ma al tempo stesso, essendo asset, contribuiscono a formare il valore dei beni di una nazione, di uno stato, e contengono il rischio inflazione.

Un esempio proviene dagli USA.

Sicuramente i programmi di spesa pubblica e di indebitamento statale si sono incrementati nel tempo, ma la dinamica inflattiva è stata tenuta sotto controllo.

Immaginiamo che tale montagna di denaro sia stata creata senza correlata emissione di titoli del debito: le cose sarebbero diverse?

Certamente sì, perché in assenza di questo elemento, costituito dal debito, la maggior quantità di moneta circolante sarebbe non supportata da una sufficiente quantità diasset, beni, servizi o asset finanziari, che ne sosterrebbero il valore.

E’ come se io dicessi che ora una torta viene suddivisa in un maggior numero di fette.

Ma un conto è suddividere sempre lo stesso quantitativo di torta, per cui la singola fetta diviene minore, altro conto è tagliare in un maggior numero di fette una torta più grande.

Per il momento mi fermo qui.

Domani vedremo in dettaglio in cosa consistono le teorie complottiste del signoraggio e perché sono infondate.

A cura di Gian Piero Turletti, autore di “Magic Box” e “PLT

Approfondimento

Quadrato dei minimi e dei massimi

 

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