La Banca Popolare di Bari sta dando avvio ad una newco, organizzando una fusione con altre banche minori del Sud Italia. Cosa cambierà per i risparmiatori? Ad agevolare l’aggregazione ci sarebbero due fattori importanti: da una parte il Decreto Ministeriale che offre agevolazioni fiscali per le imprese del Sud che decidono di fondersi e la garanzia di presenza dello Stato nel capitale.
Banca Popolare di Bari: il commissariamento e l’intervento dello Stato
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Come si ricorda, dopo il commissariamento da Bankitalia verso la Banca Popolare di Bari lo scorso dicembre, l’Istituto di credito meridionale è stato salvato grazie all’azione del Governo che ha sbloccato 900 milioni di euro. Il denaro è giunto a Invitalia dal fondo del Ministero dell’Economia per la partecipazione al capitale di banche e fondi internazionali, secondo quanto riferito dal Decreto.
Un nuovo polo bancario è alle porte
Grazie alla ricapitalizzazione del mediocredito centrale, il Governo ha intenzione di dare vita a un ampio polo di sostegno per lo sviluppo. L’obiettivo principale sarà quello di attirare nuovi soci privati e minimizzare l’intervento pubblico, già fissato per 900 milioni di euro. Unendo piccoli istituti di credito meridionali, il nuovo polo bancario sarà in grado di mantenersi da solo sul mercato. Ed anche ad arginare le eventuali crisi degli istituti di credito minori.
La selezione delle banche da aggregare al nuovo polo sarà determinata dalle condizioni in cui versano queste ultime, facendo particolare riferimento alla concorrenza che ricevono da istituti più forti e all’innovazione tecnologica di cui necessitano. Circolano già alcuni rumors circa le banche che entreranno a far parte del nuovo polo tra cui: Banca Popolare Sant’Angelo, Banca Popolare Vesuviana e Banca Agricola Popolare di Ragusa.
Fiducia e buone speranze da parte del Governo
Non vi è ancora nulla di definito, ma sicuramente l’intervento del Governo per il salvataggio in extremis della Banca Popolare di Bari ha risollevato le sorti dell’Istituto di Credito. Ora ci si aspetta che il nuovo polo diventi un soggetto autonomo in grado di stare sul mercato. Il nuovo soggetto sarà ripulito da crediti deteriorati affidati ad Amco, cosa che favorirà l’aggregazione.
Come ha confermato il Ministro dell’Economia Gualtieri, l’intervento dello Stato avrà un fine specifico. “Non interveniamo nella fase di copertura delle perdite, ma diamo una disponibilità fino a 900 milioni per sostenere un piano di rilancio dell’economia del Mezzogiorno“.
Si attendono le prossime mosse per capire cosa cambia per i risparmiatori.