Banca Mediolanum ha toccato livelli di prezzo che non vedeva da oltre 20 anni: cosa fare adesso?

Le azioni Banca Mediolanum raggiungono livelli che non vedevano da 20 anni

In una giornata che ha visto prima il Ftse Mib salire e poi chiudere in ribasso a causa delle notizie provenienti dagli Stati Uniti, c’è stato un titolo che ha chiuso in frazionale rialzo. Non è questa, però, la notizia principale. Infatti, Banca Mediolanum ha toccato livelli di prezzo che non vedeva da oltre 20 anni. Cosa fare adesso? Il titolo è pronto per un nuovo rialzo o siamo solo all’inizio di un ribasso?

Banca Mediolanum ha toccato livelli di prezzo che non vedeva da oltre 20 anni: le indicazioni dell’analisi grafica

Le quotazioni di Banca Mediolanum (MIL:BMED) hanno chiuso la seduta del 7 marzo in rialzo dello 0,11% rispetto alla seduta precedente, a quota 9,322 euro.

Come si vede dal grafico tutto sembrerebbe propendere per lo scenario rialzista. Sia le medie mobili che lo SwingTrading Indicator, infatti sono impostati al rialzo. Inoltre, la proiezione in corso è saldamente rialzista con obiettivi quelli indicati in figura.

C’è, però, un aspetto che deve indurre alla prudenza ed è legato alla chiusura lontana dai massimi di giornata. Una conferma della debolezza di Banca Mediolanum si avrebbe nel caso di una chiusura giornaliera inferiore a 9,216 €.

La valutazione del titolo

Qualunque sia l’approccio considerato, le azioni Banca Mediolanum appaiono molto sottovalutate secondo alcuni indicatori, sopravvalutate in altri casi. Ad esempio, il rapporto tra prezzo e utili (PE) esprime una sottovalutazione di poco inferiore all’80%. Se, invece, si guarda al rapporto tra prezzo e fatturato la sopravvalutazione è di circa il 40%. Secondo il price to book ratio, invece, le quotazioni sono in linea con la media settore di riferimento

Per gli analisti, invece, secondo quanto riportato su riviste specializzate, il prezzo obiettivo medio esprime una sottovalutazione di circa il 18%. Questa stima del prezzo obiettivo medio è molto solida dal punto di vista statistico. Infatti, la dispersione tra le diverse stime del prezzo obiettivo è dell’ordine del 8%.

Questo livello di sottovalutazione è confermato dal fair value calcolato con il metodo del discounted cash flow.

Un altro aspetto che potrebbe rendere il titolo molto interessante è il suo dividendo che, allo stato attuale, esprime un rendimento superiore al 5.5%. Inoltre è visto in crescita per i prossimi anni.

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