Dopo che da fine settembre a fine novembre le quotazioni di A2A hanno guadagnato circa il 25%, è iniziata una fase di incertezza che al momento le rende azioni sottovalutate sull’orlo del ribasso. Le prossime sedute, quindi, potrebbero essere decisive per capire la tendenza di breve/medio termine per A2A.
I pro e i contro di un investimento su queste azioni sottovalutate sull’orlo del ribasso
Indice dei contenuti
Le azioni A2A sono molto sottovalutate. La società, infatti, gode di interessanti multipli degli utili. Con un rapporto prezzo/utili di 10,49 per 2023 e di 10,65 per 2024, la società è tra le più economiche sul mercato. Anche il rapporto “enterprise value to sales” essendo di 0,51 per l’anno 2023 esprime una interessante sottovalutazione.
Un ulteriore aspetto di interesse di A2A è il suo dividendo. Negli ultimi anni, infatti, il suo rendimento è stato sempre superiore al 4% con punte anche di oltre il 7% come nel 2022.
Per quel che riguarda gli analisti, negli ultimi 12 mesi, hanno rivisto ampiamente al rialzo le stime di redditività per i prossimi esercizi così come le stime di utile per azione.
Conseguentemente, negli ultimi quattro mesi, gli analisti hanno ampiamente rivisto al rialzo sia il prezzo obiettivo medio sia il giudizio è notevolmente migliorato.
Allo stato attuale la raccomandazione media è compra, mentre il prezzo obiettivo medio esprima una sottovalutazione di oltre il 15%.
Tra i punti deboli evidenziamo che la redditività dell’azienda al netto di interessi, tasse, svalutazioni e ammortamenti delinea dei margini fragili.
Solo la tenuta dei supporti potrebbe salvare questo titolo azionario: le indicazioni dell’analisi grafica
Il titolo A2A (MIL:A2A) ha chiuso la seduta del 12 dicembre a quota 1,914 €, in ribasso dell’1,82% rispetto alla chiusura della seduta precedente.
Era da settembre che non si registrava un ribasso così importante, non tutto, però, è ancora perduto per i rialzisti. Il supporto in area 1,90 €, infatti, potrebbe reggere e spingere al rialzo le quotazioni. In caso contrario si potrebbe assistere a un’accelerazione ribassista secondo lo scenario mostrato in figura.
Articoli che potrebbero interessarti
Altro che riforma della Sanità, ecco dove ti pagano 20.000 euro al mese se sei medico o infermiere